Anno giudiziario, la denuncia di Introcaso: “la ndrangheta è un’emergenza nazionale”
Per il presidente della Corte d'appello di Catanzaro, Domenico Introcaso, la 'ndrangheta è diventata “una emergenza nazionale”. La denuncia del magistrato è contenuta nella relazione che lo stesso ha preparato in occasione della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario.
La 'ndrangheta, ha spiegato Introcaso, ha assunto dunque le dimensioni di un fenomeno non solo italiano ma anche internazionale, acquisendo le “peggiori connotazioni delle altre organizzazioni criminali”.
È necessario, dunque, considerare l'emergenza mafiosa del territorio come una emergenza nazionale alla quale si deve far fronte, secondo il presidente della Corte d’Appello, predisponendo degli opportuni rimedi: come ad esempio potenziando il settore investigativo e giudiziario a cui, ha puntualizzato Introcaso “non andrebbero lesinate le necessarie risorse economiche".
Nella relazione si evidenzia anche la continua crescita dell'organizzazione criminale che oggi può contare ancora di più su una dotazione di armamenti micidiali e sullo scambio (che avviene sempre più frequentemente) tra armi e droga.
"Ci sono sempre più segnali di una tendenza alla centralizzazione delle famiglie 'ndranghetistiche che da microcosmi a struttura familiare e localistico - ha spiegato il presidente - assumono i caratteri di cellule interdipendenti e collegate al vertice da strutture sovra ordinate".
AMBIENTE: “SITUAZIONE PEGGIORATA”
Altro capitolo della relazione del presidente della Corte d’appello è stato quello relativo all’ambiente. Per Introcaso esiste un serio problema per l'incolumità pubblica e la salute dei cittadini calabresi. Rispetto a reati di inquinamento e di gestione dei rifiuti, la situazione sarebbe notevolmente peggiorata, al punto che, sottolinea il magistrato “si è assistito ad un ulteriore significativo incremento dei procedimenti relativi a reati contro l'incolumità pubblica e la salute dei cittadini, nonché quelli in materia di tutela dell'ambiente e del territorio, riconnessi alla pluriennale situazione di emergenza ambientale in materia di smaltimento dei rifiuti e inquinamento delle acque".
Tra i territori a maggior rischio Introcaso ha evidenziato quello del crotonese e, nel cosentino, quello di Paola che sarebbe caratterizzato “da fenomeni preoccupanti”. Elevati inoltre gli incendi dolosi e colposi, le violazioni edilizie ed urbanistiche. Per il presidente anche a causa dell’assenza “di validi strumenti urbanistici” e di “una efficace repressione degli illeciti”.
STALKING E VIOLENZE IN AUMENTO
In continua crescita inoltre i reati di stalking e violenze in famiglia. Introcaso ha sottolineato che si è registrata una "diffusa pervasività del fenomeno con implicazioni sociali rilevanti, espressione di violenza sopratutto in ambito familiare, legata a fenomeni di incultura stratificata e malinteso del possesso sulle persone e sulla famiglia”. Alcuni uffici del distretto per questo hanno costituito dei gruppi di lavoro specialistici sul fenomeno che sono in collegamento con quelli delle forze dell'ordine e dei servizi territoriali.
RISCHIO PARALISI NEI TRIBUNALI
14:32 l Per il presidente della Corte d’appello di Catanzaro, ci sarebbe inoltre il “rischio paralisi” per i tribunali di Catanzaro, Paola e Vibo Valentia, per i quali "è stata inoltrata la richiesta di applicazione extradistrettuale". Tribunali in cui ci sarebbe carenza di personale, problema al quale si aggiungerebbe inoltre la carenza strutturale.
Introcaso ha sottolineato che "le piante organiche di tutti gli uffici del distretto sono inadeguate sia in relazione al numero dei magistrati che a quello del personale amministrativo". Una condizione emergenziale che per Introcaso "coinvolge anche la Procura distrettuale dove risultano scoperti 5 posti di sostituto su 18. Complessivamente il dato di scopertura del personale è pari, per gli uffici collegati alla Corte di appello di Catanzaro, al 19 per cento, ma con picchi particolarmente critici per alcuni settori amministrativi, quali i funzionari contabili, dove si registra un meno 60 per cento di copertura.
NELLE CARCERI "GRAVE SITUAZIONE IGIENICO-SANITARIA"
14:45 l Domenico Introcasi si è poi soffermato sulle condizioni delle carceri calabresi, strutture nella quali, per il presidente della Corte d’appello di Catanzaro ci sarebbe una "grave situazione igienico-sanitaria". Introcaso ha quindi riportato i dati del tribunale di Sorveglianza, in cui sarebbe emerso che nelle otto carceri del distretto sono presenti 1.810 detenuti, dei quali 645 a Catanzaro, 272 a Vibo Valentia, 242 a Rossano, 243 a Cosenza, 140 a Castrovillari, 264 a Paola, 4 a Crotone.
Sarebbe invece migliorata la percentuale di sovraffollamento, che resta critica solo a Castrovillari dove si registrano l'11 per cento in più di detenuti rispetto ai posti disponibili. Tra i disagi registrati anche quelli relativi alle piante organiche delle varie figure professionali.
PROCURATORE CATANZARO, "RISPONDERE A DOMANDA GIUSTIZIA"
15:06 l Ha invitato a “rispondere con efficienza” il neo procuratore di Catanzaro Raffaele Mazzotta. Perché "le istituzioni giudiziarie devono risultare credibili per i cittadini".
Il procuratore generale ha poi esortato i calabresi a collaborare e sostenere lo Stato, "scegliere e schierarsi con lo Stato, abbandonando ogni forma di omertà e passività". Poi si è rivolto agli amministratori pubblici, il cui operato per Mazzotta deve essere incentrato sulla “legalità e sulla trasparenza”.
Il neo procuratore generale ha inoltre chiesto al risoluzione dei problemi economici calabresi, mediante "soluzioni più adeguate alla disoccupazione", quindi interventi per la "tutela dell'ambiente e dei beni culturali”.