Quintieri (Radicali): “Finalmente riapre la falegnameria del carcere di Rossano”
“Finalmente, dopo tanti anni, verrà riaperta la falegnameria industriale della Casa di Reclusione di Rossano e verranno assunti, per il momento, due detenuti dell’Alta Sicurezza”. Lo dice Emilio Enzo Quintieri, già Consigliere Nazionale di Radicali Italiani e candidato Garante Regionale dei Diritti dei Detenuti della Calabria, all’esito di una visita effettuata insieme all’esponente radicale Valentina Anna Moretti, al Carcere di Rossano, attualmente guidato, in missione, dal Dirigente Penitenziario Maria Luisa Mendicino, Direttore della Casa Circondariale di Cosenza.
La falegnameria - fortemente voluta in quegli anni dal Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria della Calabria Paolo Quattrone - che ha una superficie di 900 mq, venne finanziata dalla Cassa delle Ammende nell’ambito del progetto di Inserimento Lavorativo Detenuti (Ilde) con 1,5 milioni di euro, fu inaugurata il 9 ottobre 2006 dal Sottosegretario di Stato al Ministero della Giustizia del II Governo Prodi con delega all’Amministrazione Penitenziaria Luigi Manconi e dall’ex Presidente del Comitato Carceri della Camera dei Deputati, Enrico Buemi.
All’epoca, tutta l’attività produttiva, fu coordinata e gestita dal Consorzio Magna Grecia sotto forma di cooperativa, e funzionò grazie alla Provincia di Cosenza, Assessorato all’Edilizia Scolastica guidato dall’Avvocato Oreste Morcavallo, che fece un protocollo con l’Amministrazione Penitenziaria per favorire l’inclusione sociale e lavorativa dei detenuti, acquistando tutti gli arredi scolastici prodotti dalle lavorazioni penitenziarie. L’ex Provveditore Regionale delle Carceri calabresi Quattrone, suicidatosi il 22 luglio 2010, diceva che “la gestione partecipata della vita carceraria, nell’assoluto rispetto delle regole, può creare un clima migliore all’interno della vita nelle strutture” ed è vero continua il radicale Quintieri. Quattrone come Provveditore Regionale si spese molto per il miglioramento delle condizioni di vita dei detenuti in tutti gli Istituti Penitenziari della Calabria.
“Grazie a lui vennero ristrutturate e rinnovate quasi tutte le strutture penitenziarie calabresi che erano in una situazione di degrado assoluto. Tra le tante che vennero ammodernate vi fu Rossano, ma anche Cosenza, Paola, Laureana di Borrello ed altre ancora. Purtroppo, una volta ultimate le commesse per conto della Provincia di Cosenza, quella falegnameria industriale, che è dotata di strumenti ed apparecchiature all’avanguardia sia per la produzione di mobili che per l’antinfortunistica, chiuse e non venne più utilizzata per assenza di commesse, nonostante le continue sollecitazioni provenienti anche da parte nostra.
Attualmente, nell’Istituto di Rossano, è attivo anche un laboratorio per la lavorazione della ceramica, gestito dalla Ditta “Pirri Ceramiche Artistiche” di Francesco Pirri di Bisignano, che ha assunto alle sue dipendenze 4 detenuti dell’Alta Sicurezza. Quindi, adesso, con la falegnameria, i detenuti che saranno impiegati in attività lavorative, assunti e retribuiti da imprese esterne, da 4 passeranno a 6 e, prossimamente, potranno essere ancora di più se ci saranno ulteriori commesse. E’ non sono pochi visto che in Calabria, i “lavoranti” in Istituto alle dipendenze di datori di lavoro esterni sono soltanto 7 di cui 4 per conto di imprese (che sono quelli di Rossano, esclusi quelli della falegnameria) ed altri 3 (donne) per conto di cooperative. A questi si aggiungono 34 detenuti di cui 20 semiliberi (3 dei quali lavorano in proprio e 17 per conto di datori di lavoro esterno) ed altri 17 in lavori esterni ex Art. 21 O.P. Un dato molto basso rispetto a quello nazionale facendo il confronto con i “lavoranti” negli Istituti delle Regioni Veneto (314), Lombardia (274), Lazio (61), Emilia Romagna (42), Piemonte (38), Liguria (33), Trentino Alto Adige (22), Toscana (21), Puglia (20). Peggio della Calabria solo le Regioni Basilicata (0), Molise (1) ed Umbria (2).
Inoltre, l’Amministrazione Penitenziaria, ha assunto 76 detenuti, per i lavori intramoenia (manutenzione ordinaria fabbricato, cuochi, portavitto, addetto alla lavanderia, a tempo determinato, nel rispetto delle graduatorie previste dalla Legge Penitenziaria. In Calabria, invece, i “lavoranti” assunti alle dipendenze dell’Amministrazione Penitenziaria, sono 834 (14 donne), di cui 5 impiegati in lavorazioni, 712 in servizi di istituto, 50 nella manutenzione ordinaria dei fabbricati e 67 in servizi extramurari ai sensi dell’Art. 21 O.P.
Oggi, nel Carcere di Rossano, conclude Emilio Enzo Quintieri, a fronte di una capienza regolamentare di 263 posti, sono ristretti 293 detenuti, 56 dei quali stranieri; 89 appartengono al circuito della media sicurezza e 203 a quello dell’alta sicurezza (183 As3 criminalità organizzata e 20 As2 terrorismo internazionale di matrice islamica), aventi le seguenti posizioni giuridiche : 3 giudicabili, 7 appellanti, 10 ricorrenti, 273 definitivi di cui 31 ergastolani, 26 dei quali ostativi cioè che non usciranno mai dal carcere salvo collaborazione con la Giustizia o nei casi di collaborazione impossibile. A Rossano manca un Direttore titolare, speriamo che al più presto l’Amministrazione Penitenziaria ne nomini uno in pianta stabile perché un’Istituto così importante e complesso non può essere affidato ad un Dirigente in missione per due volte a settimana.