Cgil Calabria: “attuare azioni concrete contro il caporalato si può con la rete del lavoro agricolo”
“Nonostante sia stata approvata, ormai da tempo, la famosa legge 199 contro il Caporalato occorre dotarsi di strumenti ed iniziative utili a prevenirli.”
Questa la constatazione della Cgil di Vibo a fronte degli arresti di stamane operati dai Carabinieri Reggio Calabria, e coordinati dalla Procura della Repubblica di Palmi.
“Da anni, come sindacato della Flai-Cgil, - avanza la nota - insieme alla Cgil tutta, denunciamo con forza come le condizioni dei lavoratori agricoli, soprattutto se migranti, siano caratterizzate da precarietà o sfruttamento. Una drammatica realtà, questa, che è una delle vere questioni democratiche del nostro Paese e, per questo chiediamo con forza che si intervenga per abbattere fenomeni di evidente disagio sociale, favorendo virtuosi percorsi di inclusione e di rappresentanza per queste masse di lavoratori, attraverso adeguate politiche per l'incontro fra domanda e offerta di servizi abitativi e di ospitalità dei lavoratori e delle lavoratrici stagionali per contrastare la nascita di ghetti e mettere i lavoratori in condizioni abitative dignitose e salubri, trasporto pubblico ed il collocamento pubblico tramite CPI per sconfiggere il caporalato”.
Tra le soluzioni proposte in passato ma mai realizzate c’è anche l’insediamento della Sezione territoriale della “Rete del lavoro agricolo di qualità” a Reggio Calabria, autorizzata un anno fa dalla Cabina di Regia ma mai partita. Facciamo dunque un nuovo appello alle istituzioni tutte, ed al governo regionale, - concludono i segretari di Flai e Cgil Calabria - affinché ci si attivi immediatamente aprendo un tavolo di confronto con i sindacati di categoria, avviando concretamente politiche, programmi e azioni mirate per dare il giusto sostegno e reali opportunità di sviluppo all’agricoltura della nostra regione, e maggiori sicurezze e tutele alle lavoratrici ed ai lavoratori agricoli”.