Dodici ore di lavoro per 350 euro al mese, anche la violenza sessuale: 5 arresti
I Carabinieri di Palmi hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale locale, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di cinque persone accusate intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, estorsione e istigazione alla corruzione, addirittura di violenza sessuale.
A finire in manette, nell'ambito dell'operazione denominata Dominus (LEGGI), sono stati così Antonino Violi, 64enne; Giuseppina Zagari, 60enne; Luigi Violi, 81enne; Concetta Cannizzaro, 74enne; Vasile Dobrea, 36enne; i primi quattro di Sant’Eufemia d’Aspromonte e l’ultimo all’epoca dei fatti domiciliato nella stessa cittadina.
DALLA DENUNCIA ALLE INDAGINI
Le indagini dei Carabinieri, coordinate dal Procuratore aggiunto Giuseppe Casciaro e dal Sostituto Daniele Scarpino, sono partite dopo la denuncia sporta da un cittadino rumeno che sosteneva di essere sfruttato.
L’inchiesta ha quindi portato a documentare l’impiego, tra il settembre 2017 e il marzo 2018, di cittadini di nazionalità romena e maliana nelle attività agricole violando, secondo gli inquirenti, le “basilari norme sul lavoro” e in delle “indecorose condizioni alloggiative” da parte degli imprenditori agricoli della piana di Gioia Tauro: Antonino Violi, Giuseppina Zagari e Luigi Violi.
LE VIOLENZE E IL TENTATIVO DI CORRUZIONE
Si sarebbero poi scoperti due presunti episodi di violenza sessuale nei confronti di altrettante lavoratrici, sempre romene, da parte di Antonino Violi e Vasile Dobrea, e altri due casi d’istigazione di militari dell’Arma alla corruzione, con lo scopo di evitare i controlli nei confronti delle attività agricole.
Nel corso delle indagini, espletata anche a mezzo di attività tecniche, gli investigatori hanno ascoltato i lavoratori sfruttati descrivere, e con dovizia di particolari, i soprusi subiti durante le lunghe giornate lavorative nei campi, e le condizioni di vita a cui erano costretti.
Lavoratori che hanno denunciato un orario di lavoro inumano al quale sarebbero stati sottoposti quotidianamente, insieme ad altri operai, nell’arco di una giornata che iniziava alle prime luci dell’alba e terminava al tramonto o, spesso, addirittura alle 22.
AL LAVORO DALL’ALBA A NOTTE FONDA
Gli stessi sarebbero stati ripagati con un salario irrisorio, in nero, dal “padrone”: una paga che si aggirava sui 350 e i 400 euro al mese, a volte addirittura non corrisposta o non versata nei termini pattuiti, e che i lavoratori erano costretti ad accettare anche dietro minaccia, come nel caso della lavoratrice romena che Giuseppina Zagari avrebbe costretto a sottoscrivere un documento che ne attestasse il falso percepimento delle somme dovute.
Con le indagini emergerebbero inoltre condizioni alloggiative degradanti e una attività lavorativa portata avanti senza alcun rispetto delle norme sulla sicurezza.
Giornate lavorative – spiegano i carabinieri - fatte di offese e trattamenti degradanti, diventate ancora più sconvolgenti in occasione di due aggressioni a sfondo sessuale, quelle contestate a Violi e Dobrea, contro le due lavoratrici straniere.
Inoltre i coniugi Luigi Violi e Concetta Cannizzaro avrebbero tentato di eludere un controllo dei militari, cercando di sminuire le situazioni di sfruttamento e offrendo ai militari dei prodotti caseari, offerta che gli operatori hanno rifiutato rilevando le irregolarità riscontrate.
Nel corso delle perquisizioni presso le proprietà dei coniugi sono stati trovati un fucile a pompa e tre pistole di vario calibro, in buono stato di conservazione, con la matricola abrasa e complete di relativo munizionamento; e più di 30 mila euro in banconote di vario taglio.
Al termine delle formalità di rito i coniugi Antonino Violi e Giuseppina Zagari sono stati portati nel carcere di Reggio Calabria, mentre Luigi Violi è stato messo ai domiciliari.