Terremoto nel Pd di Celico, si dimette segretario di circolo
Alcuni iscritti del Partito Democratico di Celico hanno avviato una raccolta firme con la quale chiedere le primarie per decidere il candidato sindaco per le amministrative di maggio. È quanto fa sapere Matteo Lettieri, membro del Pd che ha tuttavia deciso di dimettersi da Segretario di Circolo del Partito Democratico di Celico. Questo perché ritiene “il comportamento tenuto dal Sindaco Falcone è del tutto inaccettabile. Non si può imporre la propria linea con la forza”.
La decisione della petizione è arrivata a seguito della decisione del primo cittadino uscente di ricandidarsi con liste diverse. Infatti soltanto due dei sette membri dell’attuale amministrazione, secondo Lettieri, hanno deciso di ricandidarsi con Falcone, che ha inoltre ammesso di “aver già provveduto a “fare la nuova lista”, senza aver avuto alcun confronto in sezione sui nomi dei futuri candidati”.
La linea di Falcone sembra sia stata quella di annunciare la disponibilità alle primarie, disponibilità che poi sarebbe venuta meno durante una riunione per scegliere i candidati alle primarie. Falcone avrebbe infatti chiesto una votazione per votare a favore o contro le primarie. Azione che per Lettieri sarebbe stata “lesiva del diritto di chi non sapeva che in quell’assemblea si sarebbe votato a favore o contro le primarie”.
“Comportamenti” che per Lettieri sarebbero “contrari allo spirito del Partito Democratico e contro lo statuto, che prevede che nel caso in cui vi sia un Sindaco uscente, le primarie possono essere richieste addirittura con il 15% delle firme degli iscritti. Peraltro, è prassi oramai consolidata a Celico quella di derogare al termine di 4 mesi previsto dallo statuto per le primarie ed è la prima volta che il Sindaco uscente, che nella generalità dei casi non dovrebbe temere alcunché, non accetta e non si dichiara disponibile alle primarie”.
Per Lettieri le “primarie rappresentano il metodo che si è dato il Partito Democratico per evitare divisioni al suo interno e per scegliere democraticamente i propri rappresentanti. Non celebrarle porterà inevitabilmente a delle spaccature che si tradurranno in una divisione alle prossime elezioni amministrative”.