Radiazioni Ionizzanti, pubblicato report su siti Tenorm e radon nel castello di Carlo V
Il tenorm non deve destare preoccupazione. “La concentrazione di attività di radon outdoor nel castello, come ci si aspettava, è assolutamente in linea con i livelli di radon che abitualmente si registrano in atmosfere esterne”, è scritto nel report dell’Arpacal sulla concentrazione di attività di radon nel castello Carlo V a Crotone.
L’attività di misura del 7 marzo scorso, ha infatti permesso ai tecnici di acquisire elementi sufficienti per alcune importanti determinazioni. Dalle analisi è emerso che “gli ambienti indoor osservati non meritano alcun interesse di tipo radiologico. La struttura primaria del castello sembra rappresentare una barriera diffusoria persino per il radon, generato dalle sorgenti estese di Tenorm, allocate nella parte limitrofa”.
Così per i tecnici “soltanto quando gli ambienti indoor torneranno a vivere, per cui personale del pubblico e lavoratori frequenteranno abitualmente il prestigioso sito, si prescrive, a solo scopo di verifica e ulteriore controllo, una misura di concentrazione di attività di radon con strumentazione passiva per un periodo di tempo non inferiore all’annualità. Questo tipo di osservazioni si effettuano solo quando gli ambienti sono vissuti.
Il report è stato pubblicato questa mattina sul sito web dell’Arpacal, con una relazione sulla mappa/censimento dei siti caratterizzati da radioattività naturale impropria in Calabria. Il censimento dei siti caratterizzati da radioattività naturale impropria in Calabria è il risultato delle attività di monitoraggio che l’Arpacal ha svolto alla ricerca della presenza di materiali contenenti norm (Naturally Occurring Radioactive Materials: materiali con un contenuto importante di radioattività naturale), che storicamente sono stati usati in edilizia e la cui presenza, al momento, è circoscritta alla provincia di Crotone.
La zona di Crotone, infatti, costituisce un importante caso studio della tematica affrontata, poiché la città Jonica è stata polo nazionale della chimica italiana sino agli Anni 90; in quest’area sono stati dispersi residui di lavorazione e materiali contenenti norm e tenorm, in particolare fosforiti e palte fosforiche. Materiale che è stato, appunto, utilizzato in grande quantità per il riempimento di strade, piazzali e cortili viste le loro buone proprietà meccaniche.
Il secondo documento, riguarda la campagna svolta dei tecnici del Laboratorio Fisico “E. Majorana” del Dipartimento di Catanzaro dell’Arpacal sulla presenza di gas radon nei locali del castello di Carlo V a Crotone. Attività di monitoraggio di cui sono stati informati gli attori del territorio oltreché il Ministero dei Beni Culturali.