Mafie, Gaetti: scuole fondamentali nella prevenzione della criminalità

Calabria Attualità

“Ogni 21 marzo dal 1996 si celebra la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Oggi ho incontrato gli studenti del Liceo Scientifico Statale di Arese "Falcone e Borsellino" per parlare di mafia”. È quanto ha detto il Sottosegretario di Stato all’Interno Luigi Gaetti.

“Penso - ha detto Gaetti - che l’approccio educativo nelle scuole sia fondamentale soprattutto nella prevenzione della criminalità perché è proprio nell’approccio educativo che il giovane deve acquisire quello che normalmente viene chiamato il sentimento della legalità. Una cultura della legalità che deve entrare nelle scuole, parlare di mafia a ragazzi che, troppo spesso, pensano di esserne immuni o destinati a subirne la presenza senza possibilità di riscatto è fondamentale. La lotta alla mafia passa soprattutto dall’istruzione, ecco perché la formazione culturale di base deve essere accompagnata dalla cultura dell’antimafia”.

“Il sapere e la cultura ci rendono forti e liberi: fondamentali sono le scuole che contribuiscono alla diffusione dei valori della legalità, della non violenza e del rispetto verso gli altri. La più grande nemica della mentalità mafiosa è la conoscenza, la cultura che crea perdita di consensi. Il mezzo che si deve utilizzare è la scuola con percorsi, iniziative, assemblee di istituto a tema non solo nella giornata della legalità, non solo per commemorare le stragi di Capaci e via d’Amelio, ma un continuo lavoro in sinergia tra docenti, forze dell’Ordine, politica e formatori di legalità”.

“La scuola insegna il senso civico, il rispetto degli altri, la mafia li distrugge e noi dobbiamo tornare a costruire nuove mentalità capaci di consolidare la cultura della legalità. La mafia non è affatto invincibile. È un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine…”, sono queste forti parole di un grande magistrato, Giovanni Falcone, che danno speranza e che possono aiutare a riflettere su come è nata e su come può essere contrastata”.