“Pietas. Riti della Settimana Santa in Calabria” al museo di Tiriolo
Al Museo Archeologico di Tiriolo verrà inaugurata la più grande mostra fotografica sui riti della Settimana Santa in Calabria: tra archeologia del sacro e antropologia; tra cultura popolare e religiosità. La Calabria, una perla incastonata nel Mediterraneo, prospera di ricchezze naturali, è stata da sempre terra di accoglienza e di passaggio di popoli molto diversi, che hanno inevitabilmente lasciato i loro segni di civiltà, le loro ricchezze e i loro saperi.
Il progetto “Pietas. Riti della Settimana Santa in Calabria” - mostra fotografica e libro - curato e realizzato dai soci dell’Associazione Videofotografica “L’Obiettivo” di Tiriolo, rappresenta, seppure in modo non del tutto esaustivo, la chiara espressione della pietà popolare in terra di Calabria e la sintesi di quasi vent’anni di impegno e ricerca sul campo.
E sulle radici storiche e culturali si è andata a innestare la fede cristiana, con le proprie concezioni e i propri culti. Sono trascorsi diversi secoli, eppure ancora oggi esistono in Calabria riti vissuti dalla religione attuale, ma profondamente legati a simboli e cerimonialità arcaiche, lontane, a volte dimenticate, che trovano origini nelle conoscenze millenarie che, ancor prima dell’esistenza del cristianesimo, presentavano le simbologie legate al sacrificio, alla morte e alla rinascita, indissolubilmente intrecciate alle più antiche tradizioni dell’abbondanza, della generosità e della prosperità.
Il tutto si arricchisce dei silenzi dei luoghi, della riservatezza e solitudine di piccoli borghi e arroccati paesi, che ben sembrano riportare l’immaginario alle profonde meditazioni, agli eremi in cui hanno trovato riparo racconti di uomini mistici, di pastori di anime perse e ritrovate. In Calabria il tempo assume un altro significato, esso viene scandito da sempre dalle stelle e dalle stagioni ma pure dalle ricorrenze popolari: più precise del miglior orologio e più antiche del più vecchio calendario.
Dal 2000 Martino Ciambrone, Pietro Ennio Procopio, Vittorio Greco, Massimo Merigelli, Domenico Giampà, Gianluca Rocca, Andrea Azzarito, Renato Grembiale e Antonio Paonessa, guidati da un’autentica passione per l’arte fotografica, hanno viaggiato nella spiritualità del popolo calabrese, avviando un percorso di documentazione tendente al recupero della memoria e dell’identità.
Percorrendo circa 5.000 chilometri in lungo e in largo per tutta la Calabria, toccando tutte le province, con più di 40 centri oggetto di documentazione e con un archivio imponente di oltre 20.000 fotografie, hanno seguito itinerari che si snodano tra lingue, costumi, abitudini, credenze e umanità multiformi, pervenendo a un piccolo atlante antropologico, una mappa di una particolare psicologia collettiva e una guida che invita un viaggiatore ideale a scoprire il non conosciuto e il nascosto, o a riscoprire quanto è stato rimosso e dimenticato della complessa realtà calabrese.
La mostra fotografica, verrà inaugurata sabato 6 aprile 2019, alle ore 18:00, presso la sala conferenze del Museo Archeologico di Tiriolo e si protrarrà fino al 22 aprile. Nel corso della serata inaugurale interverranno Domenico Stefano Greco, Sindaco di Tiriolo, Antonio Paonessa, Presidente de “L’Obiettivo”, Fabio Librandi, Docente di Etnologie delle culture mediterranee dell’Università della Calabria e Domenico Giampà, fotografo. L’evento è a cura dell’Associazione Videofotografica “L’Obiettivo” e del progetto TirioloAntica di Scherìa – Comunità Cooperativa di Tiriolo, e patrocinato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Tiriolo.