Bacchanalia, 2200 anni dopo: a Tiriolo un festival tra storia, gusto e impegno
Il 16 e 17 agosto il borgo di Tiriolo si prepara ad accogliere l'undicesima edizione di “Bacchanalia, 2200 anni dopo”, il festival dedicato al dio del vino che, da oltre un decennio, anima l'estate calabrese con un format unico.
L'evento unisce cultura, convivialità e consapevolezza in un suggestivo scenario, l'istmo più stretto d'Italia, da cui è possibile ammirare sia il Mar Ionio che il Tirreno.
Il borgo si trasformerà in un “teatro diffuso” con musica, dibattiti, percorsi enogastronomici e riflessioni sui temi del nostro tempo.
Tra cucina e impegno sociale
Tra le principali novità di questa undicesima edizione, spicca la partecipazione dello chef Simone Paonessa, talento tiriolese della cucina calabrese.
Dopo le esperienze con i Fratelli La Bufala e Claudio Villella, Paonessa ha perfezionato la sua arte al fianco degli chef stellati Antonio e Luca Abbruzzino, lavorando in tutte le loro realtà.
A Bacchanalia 2025, guiderà un'offerta gastronomica che coniuga territorio, ricerca e passione, affiancato da due ristoratori locali lungo il percorso enogastronomico che si snoderà nel centro storico di Tiriolo.
Un'altra importante novità è la partnership con Emergency. L'organizzazione affiancherà il festival nell'ambito del dibattito culturale intitolato "Le sfumature del custodire": un momento di riflessione pubblica su temi cruciali come la pace, la diversità e il senso dell’impegno civile. Il festival ospiterà inoltre la testimonianza artistica di un giovane ragazzo autistico, a sottolineare l'attenzione verso l'inclusione e il valore della differenza.
I grandi nomi e i cantastorie
I fronte musicale, Bacchanalia si conferma una vetrina d'eccellenza per la scena artistica italiana e mediterranea. Sui palchi saliranno artisti di calibro: Antonio Amato, voce ufficiale della Notte della Taranta; Elisa Brown, interprete raffinata dalla voce soul; I Bandabardò, con il loro folk esplosivo e coinvolgente; Nando Brusco e Biagio Accardi, cantastorie contemporanei e profondi narratori.
Le radici storiche dell’evento
Il nome "Bacchanalia" trae ispirazione dal Senatus Consultum de Bacchanalibus, la storica tavoletta bronzea ritrovata a Tiriolo nel 1638 e oggi conservata a Vienna, che documenta il divieto romano dei culti dionisiaci.
Il festival nasce con l'intento di riportare alla luce questa storia antica, trasformandola in un'occasione moderna di incontro, condivisione e valorizzazione.
L'evento è interamente organizzato da un gruppo di giovani uniti dall'amore per la propria terra, attraverso il lavoro volontario. Il cuore pulsante di Bacchanalia è costituito da cinque realtà associative attive sul territorio: Associazione Pro Loco Tiriolo "Terra dei Feaci", Associazione "Custodi del Passato", Associazione Musicale "Chiave di Sol", Associazione Culturale "Teura" e Storie di Inchiostro. L'obiettivo comune è “restituire senso e valore al patrimonio culturale e umano di Tiriolo”.
Nel corso degli anni, Bacchanalia ha ospitato artisti del calibro di Enzo Avitabile, Diodato, Piotta, Zulù, 99 Posse, Cisco e Peppe Voltarelli. L'ultima edizione ha visto la partecipazione di oltre 10.000 visitatori, a conferma della capacità dell'evento di attrarre pubblico da tutta la Calabria e oltre.
Il tema: “Custodi del passato”
Il tema scelto per questa undicesima edizione è "Custodi del passato". Questa espressione non intende una conservazione sterile della memoria, ma la interpreta come un "ponte tra radici e futuro". Il concetto di "custodire", in questo senso, significa “scegliere di prendersi cura dell’altro, di proteggere ciò che conta, anche quando nessun altro lo fa”.