Itinerario tra arte e fede. A Gerace mostra dedicata ai taumaturghi calabresi
Sono circa 48 i manufatti in esposizione che danno vita a un vero e proprio itinerario ricco di contenuti sul piano religioso etico, sociale e culturale attraverso gli emblemi della fede e della tradizione, la storia dell'iconografica cristiana ed artistica dei “Santi Taumaturghi” che si è sviluppata nell’arco di tre secoli in Calabria.
La mostra “Tra Arte e Fede. Immagini dei Santi Taumaturghi in Calabria dal XVI al XIX secolo” a cura di Giuseppe Mantella, Giacomo Oliva, Daniela Vinci e Sante Guido, apre i battenti il 10 aprile alle 19 al Museo Diocesano di Gerace.
La mostra offrirà ai visitatori, la possibilità di ammirare varie tipologie di opere d’arte dal rilevante valore storico artistico e religioso tra cui i dipinti di Matti Preti quali la Madonna di Loreto proveniente dalla Chiesa di Santa Barbara di Taverna e il San Nicola dal Museo di Capodimonte di Napoli, il Busto reliquiario di San Nicola, in rame dorato, argento sbalzato e cesellato del XVIII secolo proveniente dal Museo Statale di Mileto ed altri pregiati manufatti provenienti dalla diocesi di Oppido Mamertina - Palmi e dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria – Bova. Significative sono le opere del territorio della diocesi di Locri-Gerace come le sculture lignee dei Santi Medici di Riace, Santi Taumaturghi per eccellenza, il preziosissimo Reliquiario dei Santi Martiri capolavoro in legno, ottone dorato e rame, proveniente dalla Chiesa di Santa Maria ad Nives e San Nicola di Bari a Bovalino.
La mostra, che sarà visitabile fino al 30 giugno tutti i giorni dalle 9 alle 12:30 e dalle 15 alle 18, è stata finanziata dalla Regione Calabria nell’ambito del progetto PAC Calabria 2014-2020 (Azione 2 –mostre d’Arte) e promossa dalla Diocesi di Locri-Gerace, a conclusione del primo triennio (2016-2018) del progetto “Arte e Fede nella Diocesi di Locri-Gerace” sul restauro, la conservazione e la valorizzazione di opere d’arte in molti casi cadute nell'obblio e riscoperte per l'occasione; un progetto che nasce da un’idea del restauratore, Giuseppe Mantella e coordinato da Don Angelo Festa e Don Fabrizio Cotardo. La cerimonia inaugurale, sarà presieduta da Francesco Oliva, Vescovo della Diocesi di Locri-Gerace, dall’Assessore all’Istruzione, Attività Culturali, Università e Alta Formazione della Regione Calabria Maria Francesca Corigliano ed i rappresentanti degli enti partner del progetto.
Il programma di recupero, già inserito tra gli eventi dell’"Anno europeo del patrimonio culturale 2018" del MIBAC, è finalizzato alla “collaborazione di competenze diverse che hanno precorso ed affiancato le operazioni conservative, catalogative e di ricerca archivistica fornendo un quadro completo sulla storia, sulla composizione materica e sullo stato dei manufatti sui quali si è operato, conciliando un approccio interdisciplinare sugli interventi eseguiti”. A tal fine, il progetto, si è avvalso di autorevoli collaborazioni quali: l’Università Mediterranea di Reggio Calabria - Dipartimento PAU - Patrimonio, Architettura, Urbanistica-, L' Università di Trento - Facoltà di Lettere e Filosofia - , la Pontificia Università Gregoriana, L'Università Federico II - Facoltà di Lettere e Filosofia - , L'Università della Calabria-Unical - Dipartimento di Studi umanistici - , insieme alle Scuole per restauratori ed assistenti restauratori, delle Accademie di Belle Arti di Napoli, di Reggio Calabria, de L’Aquila, diI Catanzaro ed il Corso di Formazione Professionale per Collaboratore Restauratore di Beni Culturali della Città Metropolitana di Reggio Calabria.