Tragica storia a Cosenza, minore costretto a commettere rapine e tenta il suicidio
Minacciato dai sui coetanei è stato costretto a commettere almeno due rapine. Disperato per i maltrattamenti ha poi ingerito della candeggina tentando il suicidio. E’ la tragica storia di un 17enne cosentino, L.B., che - per salvarsi - ha deciso di collaborare con la polizia. Sono stati così arrestati quattro minorenni uno dei quali indicato come il responsabile delle minacce e di essere - tra l’altro - il capo della banda. I quattro sono ritenuti responsabili, in concorso, di rapina aggravata, tentata rapina, detenzione e porto d’arma in luogo pubblico e - per uno solo dei quattro minorenni destinatari dell’ordinanza - violenza privata e tentata estorsione.
I FATTI | Le delicate indagini sono state svolte dalla Squadra Mobile di Cosenza ed avviate in seguito ad alcune rapine commesse nel 2010 nel capoluogo ed in alcuni supermercati. I poliziotti intervenuti presso il Pronto Soccorso dove era ricoverato L.B., in seguito al suo tentativo di suicidio, coprono che il 17enne frequentava un gruppo di coetanei fra cui alcuni - già noti per piccoli precedenti di polizia - sospettati di aver commesso diverse rapine in città. Dopo alcuni giorni la giovane vittima agli investigatori di aver commesso il 23 ottobre 2010, una rapina nel supermercato “Sigma” di Cosenza, in concorso con M.F., 16 anni, e T.E. (14), ed un’altra - il 25 ottobre 2010 - in concorso sempre con M.F., T.E. e S.M. (15). Il 17enne denuncerà poi ai poliziotti d’essere stato costretto a commettere le rapine poiché pressato, incalzato e fortemente intimorito da M.F. che ripetutamente lo minaccia di gravi ritorsioni nei suoi riguardi e nei confronti dei suoi familiari. Il 18 dicembre 2010 il ragazzo viene inoltre aggredito con calci e pugni da M.F. che pretende da lui la somma di 100 euro mancanti al bottino. In quell’occasione solo l’intervento di un familiare di L.B. - presso la cui abitazione, in modo sfrontato, si è presentato M.F. – mette in fuga il minorenne.
L.B. racconta, poi, d’aver conosciuto T.E. grazie ad M.F. suo amico con il quale condivide il viaggio in autobus verso Cosenza – ove iscritto a scuola - e che abita in paesino- nell’hinterland di Cosenza – poco distante dal suo. Con il frequentarsi e prendendo sempre maggiore confidenza T.E. ed M.F. inizialmente lanciano ad L.B. la proposta di fare soldi in modo facile e veloce. I due vincono la titubanza del ragazzo dapprima con pressioni che si fanno, via via, sempre più insistenti fino a diventare vere e proprie minacce. Lo stato di soggezione psicologica di L.B. lo indurrà poi a cedere alle pressioni dei coetanei ed a partecipare a due rapine una delle quali commessa in concorso con un altro minorenne, S.M.
LA PROCURA DELLA REPUBBLICA per i Minorenni di Catanzaro dopo aver richiesto ulteriori accertamenti e ritenendo il quadro indiziario sufficientemente delineato, ha avanzato al Gip del Tribunale dei minorenni di Catanzaro, istanza per l’applicazione della misura cautelare personale nei confronti di tutti i minorenni implicati nella vicenda che emette così il provvedimento cautelare che prevede la custodia cautelare in carcere presso l’I.D.V. di Potenza per M.F. cl 94, nonché il collocamento in Comunità per T. E. cl 96 e l’applicazione della misura cautelare delle prescrizioni per L.B. cl 93 e S.M. cl 95.
LE CONTESTAZIONI nei riguardi di M.F. cl 94, con precedenti di polizia, studente, sono di concorso in rapina, concorso in tentata rapina, porto e detenzione in luogo pubblico d’arma, violenza privata e tentata estorsione.
Le contestazioni nei riguardi di T.E. cl 96, con precedenti di polizia, studente, sono di concorso in rapina, porto e detenzione in luogo pubblico d’arma, concorso in tentata rapina.
Le contestazioni nei riguardi di L.B. cl 93, incensurato, studente, sono di concorso in rapina, porto e detenzione in luogo pubblico d’arma e concorso in tentata rapina.
Le contestazioni nei riguardi di S.M. cl 95, incensurato, studente, sono porto e detenzione in luogo pubblico d’arma e concorso in tentata rapina.