Psr, Mangone (Anpa): “Ecco i miglioramenti e criticità della misura”
Miglioramenti e criticità. Per Giuseppe Mangone, presidente Anpa LiberiAgricoltori Calabria, le misure del Psr presentano aspetti positivi e negativi. Da una parte il “miglioramento della capacità di spesa della regione per il settore agricolo che, dopo aver interessato le misure a superficie che presentano procedure più semplici, si sta ora registrando anche per le misure che interessano gli investimenti, attuate attraverso bandi e procedure più complessi”.
E del recupero dell’efficienza dell’Arcea, perché “l’erogazione delle risorse previste agli agricoltori ha attenuato gli effetti negativi della pesante crisi che investe l’agricoltura in Calabria come in tutto il Paese”.
Dall’altra “le risorse previste per la prosecuzione e i nuovi inizi dell’attività di agricoltura biologica. Una dotazione di 5 milioni di euro, forzatamente limitata per mancanza di risorse, già impegnate per le misure del bio nelle annualità 2016, 2017, 2018”, che per Mangone sono insufficienti.
E poi ancora il miglioramento dei “rapporti tra Dipartimento e Organizzazioni Professionali Agricole. Il confronto, spesso anche molto acceso, sta portando a sintesi positive per l’emanazione di provvedimenti utili al settore: “Linee guida per il riconoscimento della qualifica di Imprenditore Agricolo Profesionale (I.A.P.)”, Piano di Azione Nazionale (PAN) per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari e, per ultimo, il bando per la prosecuzione del biologico per le aziende che hanno concluso l’impegno nel 2018”.
Ma per Mangone il bando “contiene criteri destinati a determinare una forte modifica rispetto al passato, per quanto riguarda l’erogazione degli aiuti. Le risorse, infatti, verranno concesse non più solo in rapporto alle superfici coltivate o ai capi allevati ma, anche, in rapporto alla certificazione e fatturazione dei prodotti. Ciò determinerà, sicuramente, un incremento dei prodotti bio che andrà a ridurre il deficit tra domanda e offerta che oggi è coperto con l’importazione di prodotti biologici da altre regioni e dall’estero.
“Sempre per mancanza di risorse, resta irrisolto il problema del finanziamento dell’indennità compensativa in favore degli agricoltori che operano nelle aree svantaggiate e montane. Purtroppo, questo è l’esito di scelte sbagliate compiute all’inizio della programmazione nella fase di elaborazione del PSR, a suo tempo non condivise dall’ANPA – LiberiAgricoltori. La mancanza di parametri massimi per le superfici e per gli importi erogabili ha concentrato l’erogazione delle risorse nel 2016 pagate per intero, nel 2017 pagate solo per il 40% mentre per il 2018 ancora non ci sono dati certi”.