La visione europea per il sistema agricolo: sottoscritto documento tra Coldiretti e Provincia
“La visione europea di Coldiretti per il sistema agricolo e agroalimentare”: è questo il documento che il presidente e il direttore di Coldiretti, Franco Aceto e Francesco Cosentini, hanno illustrato questa mattina al candidato al Parlamento europeo, nonché presidente della Provincia di Cosenza, Francesco Iacucci.
Un programma ben preciso, al cui interno sono illustrati gli impegni che Coldiretti chiede vengano assunti dai rappresentanti italiani a Bruxelles. Dalla difesa delle risorse per l’agricoltura all’obbligo di indicare in etichetta la provenienza dei prodotti che consumiamo, alla revisione degli accordi commerciali, a partire dal Ceta e la tutela del suolo e dell’ambiente.
“Punti cardine che vedono al primo posto la valorizzazione dell’agricoltura italiana. Sottoscrivendo questo documento ho assicurato il mio impegno verso un settore da tutelare e che per la Calabria e il Meridione deve essere volano di crescita e sviluppo”.
È quanto ha affermato il candidato al Parlamento europeo, Francesco Iacucci.
“Non è la prima volta che collaboro con Coldiretti, abbiamo sempre avuto un dialogo franco e costruttivo nell’interesse di una comunità che rappresenta un comparto importante dell’economia calabrese. Basta dare uno sguardo all’ultimo rapporto Svimez sull’economia e la società del Mezzogiorno – ha spiegato Francesco Iacucci - dove è emerso che la Calabria è l’unica regione che ha visto crescere in misura consistente il valore aggiunto dell’agricoltura in termini reali”.
“Infatti, ha fatto segnare la più significativa accelerazione della crescita, con un aumento del 7,9 per cento nel settore dell’agricoltura. È chiaro, dunque, che il settore sul quale puntare maggiormente deve essere proprio quello dell’agroalimentare – ha proseguito. E bisogna lavorare insieme per smascherare i prodotti taroccati. Ecco perché è importante questo documento di Coldiretti: serve più trasparenza nelle etichette dei prodotti, affinché contengano non solo il luogo di confezionamento, ma anche l’origine agricola. Per evitare falsificazioni di prodotti e pratiche commerciali illegali che finiscono per danneggiare l’economia dei territori e trarre in inganno i cittadini consumatori”.