Scassinatore seriale mette a segno una ventina di “colpi”: pizzicato “ladro di merendine”
Una ventina di diversi episodi, iniziati nove mesi fa, e che hanno visto presi di mira - danneggiandoli e rubandone il contenuto - sempre dei distributori automatici di snack e bevande installati in scuole, università e uffici pubblici ma anche in strutture private.
Un fatto apparentemente banale ma su cui gli uomini della polizia di Reggio Calabria, teatro di quanto avvenuto dall’agosto dell’anno scorso, non hanno sorvolato assolutamente ma anzi hanno effettuato dei sopralluoghi accurati con i colleghi specialisti della Scientifica.
Da qui ne è emero un particolare tutt’altro che insignificante, ovvero che in almeno 18 dei casi siano state repertate sempre le stesse impronte digitali.
In pratica, potremmo parlare di un vero e proprio “ladro seriale di merendine”, che alla fine è stato identificato in un 31enne di origini palermitane ma residente nel capoluogo dello Stretto.
L’uomo, pluripregiudicato per reati simili, è stato anche riconosciuto grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza installate in alcuni degli istituti derubati.
Secondo la ricostruzione della polizia, insomma, il 31enne si sarebbe introdotto negli edifici nei quali erano installati i distributori automatici, scassinandone le gettoniere e gli scaffali ed impadronendosi non solo delle monete ma anche delle merendine contenutevi.
Come dicevamo il tutto potrebbe essere archiviato come un fatto banale, ma gli agenti non la pensano così, e fanno anzi notare come non si tratti di danni di lieve entità per le società proprietarie delle “macchinette” o per gli utenti.
Difatti è stato calcolato che tra i costi di ripristino delle apparecchiature e quelli dei mancati incassi per il “fermo” dell’attività causato dal ladruncolo, sia stato provocato un danno economico di almeno 20 mila euro.
Questa mattina il 31enne è stato così arrestato dalle volanti della Questura eseguendo un misura cautelare in carcere emessa dal Gip Maria Cecilia Vitolla, su richiesta della Procura diretta da Giovanni Bombardieri. L’uomo è accusato di danneggiamento e furto aggravato continuato.
A seguire le indagini e ad effettuare l’arresto, insieme agli altri investigatori dell’Ufficio Prevenzione Generale, è stato l’Assistente Capo della Polizia Luigi Fazio, seguendo le orme del classico sequel del romanzo di Andrea Camilleri, “il ladro di merendine”, appunto, e che ha fatto anche dichiarare al questore Maurizio Vallone come lo stesso scrittore avrebbe affermato in tal senso che “questa volta Fazio è stato più bravo di Montalbano”.