Branco di “bulli” adescava e violentava minorenni, 6 giovanissimi in comunità
Bullismo ma, cosa ancor più grave, violenza sessale di gruppo nei confronti di quattro ragazze minorenni, una delle quali, e all’epoca dei fatti, appena 13enne.
Accuse gravi che vengono oggi contestate ad un “branco” di giovanissimi: sei in tutto, due sono addirittura 17enni, gli altri solo 19enni.
Nei loro confronti stamani la squadra mobile di Reggio Calabria ha eseguito dei provvedimenti restrittivi collocandoli in una comunità.
Gli investigatori gli contestano a vario titolo reati che vanno dagli atti persecutori, in particolare di bullismo, alla violenza sessuale, l’adescamento di minori, la violenza sessuale di gruppo, quella privata, gli atti sessuali con minorenne e la pornografia minorile.
Le indagini - coordinate dalla Procura per i Minorenni del capoluogo, diretta da Giuseppina Latella e condotte dalla Mobile - sono scattate dopo una segnalazione arrivato dal personale di “Sos Telefono Azzurro”, che riferiva di una presunta aggressione a sfondo sessuale e di numerose condotte vessatorie e di molestie, anche telefoniche, subite da una ragazza minorenne e da parte di un suo coetaneo.
La vittima dell’aggressione a sfondo sessuale in sede di denuncia aveva così raccontato di diversi episodi di molestie, continuate e permanenti, sia nei suoi confronti che di altre due ragazze sempre minorenni.
Un racconto puntuale, analitico e lineare quello della giovanissima, riscontrato dagli investigatori grazie alla visione delle immagini di impianti di videosorveglianza, acquisiti e analizzati insieme al traffico dati delle utenze utilizzate dai giovani.
Quanto poi ai presunti atti di bullismo di cui si sarebbe reso responsabile un minore durante il ciclo triennale delle scuole medie, tutte le vittime avrebbero confermato di aver subito delle continue molestie che si concretizzavano in insulti ripetuti, gravi minacce e aggressioni fisiche, che le avevano portate a cambiare le loro abitudini di vita, creando anche un perdurante stato d’ansia, “con un evidente effetto di destabilizzante della loro serenità e del loro equilibrio psicologico”, sostengono gli agenti.
Dalla ricostruzione dei fatti emergerebbero anche altri episodi di violenza fisica a sfondo sessuale ai danni di due ragazze minorenni, di cui una infra tredicenne. In circa dieci di questi episodi, proprio quest’ultima sarebbe stata adescata con l’inganno dal ragazzo autore degli atti di bullismo, con l’intento di ottenere un incontro e compiere, insieme agli altri amici, degli atti sessuali con la giovanissima.
L’intensa attività condotta dagli uomini della Polizia ha consentito così al Gip di Reggio Calabria, su richiesta della Procura per i Minorenni, di ottenere degli dei provvedimenti cautelativi immediati, con il collocamento in comunità dei sei ragazzi, “ma anche - sostengono gli investigatori - di allontanarli da un contesto familiare evidentemente non adeguatamente contenitivo della loro personalità, alla luce dei gravissimi reati di cui si sono resi responsabili”.
Al termine delle formalità in Questura, i giovani saranno accompagnati in diverse comunità dove resteranno a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.