A Bianchi la presentazione del libro “il quaderno blu” di Anna Maria Caligiuri

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Si terrà martedì 21 maggio alle 17.30, al Teatro Comunale di Bianchi, in collaborazione con la Parrocchia di San Giacomo Apostolo e col patrocinio del Comune di Bianchi, la presentazione del secondo romanzo scritto dalla professoressa Anna Maria Caligiuri: “Il quaderno blu”.

Alla manifestazione, dopo i saluti di Tommaso Paola (Sindaco di Bianchi) e di don Giuseppe Trotta (parroco Unità Pastorale Bianchi/Colosimi)), interverranno Rosanna Filice (assessore alla cultura del Comune di Bianchi), l’ingegnere Orlando Fazio e l’autrice Anna Maria Caligiuri. La scrittrice è nata a Novi Ligure, in provincia di Alessandria, dove ha vissuto fino al conseguimento della laurea presso l’Università degli Studi di Genova. Nel 1974 si è trasferita in Calabria, a Soveria Mannelli, terra dei suoi avi.

Ha insegnato materie giuridiche nell’Istituto Professionale di Stato per l’Agricoltura a Soveria e in altri istituti del territorio circostante fino alla pensione. Nel 2014 ha esordito in letteratura con la scrittura del romanzo “Mille Finestre”.

Un vecchio quaderno blu racconta la storia di una famiglia e dell’amore tra un ufficiale calabrese e una giovane maestrina brianzola. Un racconto ambientato durante la seconda guerra mondiale, in uno spaccato dell’Italia tra gli anni ’40 e i giorni nostri, a cavallo tra Piemonte, Lombardia e Calabria.

“Un corposo carteggio epistolare intercorso fra i miei suoceri, al tempo del loro fidanzamento – ha dichiarato Anna Maria Caligiuri – riordinato con pazienza da mio figlio e un quadernetto blu, contenente le memorie di un recente passato, sono stati la scintilla da cui è scaturita l’idea di scrivere questo mio secondo romanzo. Ma ancor di più lo è stata la convinzione che il nostro passato, le storie delle nostre famiglie d’origine non devono andar perdute. Mia nonna raccontava a noi nipoti, i miei genitori e la madre di mio marito hanno raccontato ai nostri figli, oggi tocca a noi, diventati nonni, raccontare. Le nostre memorie – ha concluso l’autrice – sono un bene prezioso, fonte di sapere, punto di riferimento”.