MoMe Festival 2019: si chiude con partecipazione e intensità la prima tappa
La vocazione culturale di un territorio va ricercata nelle radici e trasmessa alle nuove generazioni. Per quattro giorni i ragazzi di Soveria Simeri e Simeri Crichi, in particolare, ma anche quanti hanno voluto partecipare ai cantieri di scrittura – a cura di Lorenzo Chiricò – e di musica popolare calabrese – a cura di Danilo Gatto – hanno seguito un percorso emozionante di recupero della memoria raccogliendo frammenti di storie e racconti da parenti e anziani della comunità, uno scrigno di ricordi da non disperdere per non perdere le proprie radici.
Chiude con una intensa partecipazione la prima tappa della seconda edizione del MoMe Festival – Momenti di Memoria, la manifestazione diretta da Emi Bianchi e Giorgia Boccuzzi finalizzato a valorizzare e comunicare l’identità storico-culturale del territorio che abbraccia la vallata tra Soveria Simeri e Simeri Crichi, l’area che cronache e documenti vogliono essere “l’antica città Trischene. Il Festival è co-finanziato dal PAC Calabria 2014-2020, Azione 1 Tipologia 1.3, ed è realizzato con il Patrocinio di Unione Europea, Regione Calabria, Comune di Simeri Crichi e Soveria Simeri.
Da giovedì 16 maggio a venerdì 18 maggio, nella sede del centro parrocchiale “Don Gaetano Cetera” - Lorenzo Chiricò ha lavorato con i più giovani, sollecitandoli a cercare nei ricordi di nonni e conoscenti più anziani antiche leggende e storie legate al territorio di Simeri Crichi e del vicino comprensorio da raccogliere in modo da preservarne la memoria ed evitare che, con la scomparsa degli ultimi anziani a conoscenza di queste ultime, si ritrovino condannate ad un inesorabile oblio. La prima fase del progetto – i cui risultati saranno resi noti nel mese di luglio – hanno portato alla raccolta di testimonianze legate anche ad aspetti magici, a storie in cui rintracciare tracce e tradizioni di un passato che è vita vissuta fino al dopoguerra, come nelle parole della nonnina Rosina, 101 anni, affiancata dalla figlia Maria, che hanno spiegato come si faceva il sapone, il pane, come si trascorreva la vita di giovani uomini e donne usciti dalla paura delle bombe.
Un cantiere aperto: pronti a raccogliere i contributi verso la seconda fase che consisterà nel lavoro di stesura e strutturazione del volume e sarà seguito dalla stampa dello stesso. Nella mattinata dell’ultimo giorno di cantiere di scrittura a cura di Lorenzo Chiricò dell’associazione APS Asperitas, Emi Bianchi ha avuto modo di incontrare gli studenti dell’Istituto comprensivo Citriniti, sede di Soveria Simeri, per parlare loro di Cecilia Faragò, l’ultima fattucchiera originaria del loro paese, e protagonista di uno spettacolo molto apprezzato che vede Emi protagonista, “La Magara”. Tante le domande e le curiosità dei bambini che hanno potuto approfondire la figura dell’ultima donna processata per stregoneria all’epoca del Regno delle Due Sicilie.
L’intento della manifestazione è proprio quello di mettere in risalto la storia di questo territorio e la produzione culturale che di questo Sud si nutre, prodotti culturali che riescono con un linguaggio contemporaneo e innovativo a riscattare l’identità di un sud troppo spesso demonizzato e depauperizzato dalla cultura dominante.
Il recupero della memoria, quindi, anche attraverso le strofe delle filastrocche che diventano canzoni nel cantiere di musica popolare calabrese, a cura di Danilo Gatto dell’Associazione ArPa, che 17, 18 e il 19 maggio. Gatto è stato affiancato alla fisarmonica da Daniele Lobello dei TaranStrett, gruppo nato a Simeri Crichi nel 2017 con l’intento di creare una formazione musicale basata sulla musica etnica popolare calabrese, per ritrovare la socialità di base, quella più naturale,in strada, nelle piazze, in luoghi dove, nella storia, l’entità collettiva e sociale ha preso forma nella coscienza delle persone, dove le differenze sono state attutite, dove viene restituito il senso della condivisione. Da qui il nome TaranStreet. Ne fanno parte Pino Rotella alla chitarra, Antonio Mirante alla fisarmonica, Daniele Lobello come polistrumentista, Maurizio Rotella al basso e Domenico De Fazio alle percussioni, successivamente si aggiungono poi Emilio Rocca alla voce, Teresa Merante voce e Tamburello, Pietro Poerio come seconda chitarra e Katia Garcea cori e balli.
Nella tre giorni di laboratorio, sempre al Centro Parrocchiale “Don Gaetano Cetera” di Simeri Crichi, al centro del laboratorio caratteristiche, modalità compositive, esecutive, intonazione della voce, strumenti, repertori della musica di tradizione orale, con particolare riguardo al repertorio locale, rivolto soprattutto ai musicisti del luogo. Chitarre, fisarmonica, tamburelli per cantare insieme la tradizione e non dimenticare.
Il MoMe Festival continua dal 25 al 30 giugno (si concluderà il 28 luglio) con il seguente programma:
- 25, 26 e 27 giugno: 15.30-18.30 all’Istituto comprensivo “Citriniti” (Simeri Crichi) Cantiere per Bambini sul linguaggio non verbale, a cura di Francesco Votano e Grazia Bisurgi;
- 27, 28 e 29 giugno: 15.30-18.30 all’Istituto comprensivo “Citriniti”, nella palestra dell’istituto a Soveria Simeri, cantiere di Teatro a cura di Saverio Tavano;
- 29 giugno: h. 19.30 in Villa Cecilia Faragò a Soveria Simeri aperitivo a chilometro zer, a seguire alle 21 lo spettacolo teatrale di Emilio Nigro “Avemmaria”;
- 30 giugno: h. 10 a Soveria Simeri, trekking sensoriale naturalistico/gastronomico, a cura di Route 106, (info e iscrizioni Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. ). Alla rotatoria di Simeri Mare Street art a cura di Paola Loprete e alle 10, a Simeri Mare, performanc acrobatica “Air Tango” di e con Elena Garufi.