Trofeo la Testa nel Pallone. Il Calcio antidoto all’emarginazione: crotonesi in finale col Liverpool

Crotone Sport

Al Torneo Internazionale di Calcetto a 6, “La Testa nel Pallone” organizzato a Lecce col partenariato del Dipartimento di Salute mentale della provincia pugliese, sono arrivate in finale Liverpool (football-Terapy) e Crotone (Ass. Strada Facendo), con la vittoria degli inglesi per 4-3.


di Giuseppe Romano

Una competizione condotta sul filo di lana dalle due formazioni. Un gol di scarto che lascia l’amaro in bocca al “gruppo” crotoniate che avevano conquistato la finale battendo l’Ucraina (Lviv) per 6 a 4.

Al “progetto”, che pone la pratica sportiva quale strumento inusuale per affrontare il problema del disagio psichico e della tossicodipendenza negli ultimi anni, hanno partecipato club di quattro nazioni europee e di dodici regioni italiane, che hanno schierato squadre composte da pazienti ed operatori psichiatrici, per ventiquattro centri di salute mentale e undici comunità coinvolte.

Lo spirito del dodicesimo Memorial dott. Antonio Vetrugno, non è stata una sfida all’emarginazione dei disabili, ma un riconoscimento dei diritti negati alle persone che si trovano escluse da spazi, attività, esperienze e relazioni.

“In questo torneo, tutti hanno partecipato senza perdere la propria dignità e con lo sgomento della diversità, protesi in una eguale prospettiva di normalità”, ha detto il dottor Franco Rocca, accompagnatore della squadra calabrese.

È stato un risultato straordinario, questo conseguito dalla “squadra” partita da Crotone con la sola idea di partecipare ad una competizione europea che avrebbe richiesto grande fatica ed energie fuori dal comune.

Sodisfatta la dottoressa Lidia Rizza, che ha in cura i giovani:

“Ha funzionato l’idea che lo sport, con i suoi valori più puri e positivi, fa bene a tutti e funziona tanto quando nel meccanismo della inclusione sociale di soggetti che hanno delle particolari fragilità limitanti: protagonista lo sport, protagonisti i nostri “pazienti”, in questa sfida europea”.

Ribadendo, senza enfatizzare troppo il successo sul campo:

“Il Torneo ha lo scopo di promuovere l’uguaglianza tra persone al di là delle problematiche di ciascuno atleta. L’idea è quella di sentirci tutti uguali e condividere un momento di sportività e di festa. Da qui, la formazione delle squadre partecipanti che includono operatori e pazienti in un unico coinvolgente motivo”.

Questa la formazione crotoniate, che ha conquistato il secondo gradino del podio di “La testa nel pallone”: Fabio Gallo, Umberto Cipolletti, Domenico Monea, Gianluca Araldo, Matteo Martinelli, Oscar Gallo, Luca Riggio, Abdulai Thiam, Amidou Teme. Allenatore: Enzo Palermo. Preparatore atletico: Umberto Cipolletti. Volontario: Danilo Rosato. Accompagnatore Dottor Franco Rocca.

La voglia di esserci ha prodotto l’autostima e l’adrenalina giusta per non “perdere”, più forte di qualunque farmaco. “Non è solo questo, perché lo sport è momento di riabilitazione fisica e tanto più quando è il mezzo che permette anche alla ‘Psiche” di muoversi liberamente al di là degli stereotipi e dei farmaci in sintonia con un corpo non immobile”.

Le difficoltà oggettive che si sono avute nelle fasi preparatorie e nelle gare, per infortuni e di altre situazioni ambientali sono passate in second’ordine.

Come è stato superato l’impatto con i tossicodipendenti dell’Ucraina e del Liverpool che, sul piano della tenuta fisica c’è stato un divario comprensibile. Cosa che ha indotto gli organizzatori a progettare due tornei per categorie separate.

“I giovani che vivendo in Comunità godono di una assistenza e preparazione maggiore e non sono devastati da psicofarmaci come i disagiati mentali.” precisa il dott. Rocca, al decimo anno di partecipazione.

Il calcio come percorso terapeutico per un gruppo di età media 28 anni che ha partecipato con entusiasmo e voglia di “vincere” il proprio stato attraverso la fisicità dello sport e con affermazioni sempre crescenti.

Si è arrivati alla finale stanchi ma raccogliendo i frutti di una fatica costante e attenta da parte della dottorezza Rizza e degli stessi giovani.

Tra le testimonianze di questa meravigliosa avventura, in alberghi con piscina, campi di calcio, con serate in allegria e nuove conoscenze. Gianluca Araldo si è espresso “felice di far parte del gruppo, di come si sono svolti i giochi ed entusiasta dell’ospitalità e anche delle ansie che hanno caratterizzato la finale”.

Tutti aperti al sacrificio con la gioia di “partecipare” e aver ricevuto il caloroso abbraccio degli atleti del Liverpool vincitori del trofeo.

Domenico Monea, in trasferta con i compagni di squadra per la prima volta, è rimasto affascinato da tutto ciò che lo ha circondato, ha esclamato: “Luigi me ne aveva parlato, ma non immaginavo che fosse una cosa così bella vivere insieme. Mi sento felice”.

La reazione di essere arrivati “secondi” non ha adombrato questa felicità, la “coppa”, ingigantita dalle telefonate di congratulazione arrivate da Crotone, ha innalzato tutti tra le nuvole, felici di esserci.

I PARTECIPANTI

Ugento Lecce 19-26 maggio: Torneo “La Testa nel Pallone

Dodici le regioni italiane: Abruzzo (CSM-L’Aquila), Basilicata (Coop.Fratello Sole), Calabria (Crotone-Ass. Strada Faxìcendo), Campania (CSM Eboli, DSM ASL: Na2 Nord), Emilia Romagna (CSM Reggio Emilia), Lazia (CSM Viterbo), Liguria (CSM Genova Voltri), Lombardia (Bergamo-Girasole Calcio, Como-Global SportLario), Marche ( CSM Ascoli), Sardegna (CSM Nuoro), Umbria DSM/USL.Umbria 2)Val D’Aosta 8 Aosta-Residenziale Interactive), Puglia : CSM Bari (Ass. Giardini di Abele), CSM Lecce (Campi Salina), CSM Taranto (ASL/TA).

Londra (Mind United), Liverpool (football-Terapy), Ucraina (Lviv), Ungheria (Budapest, Pecs)