Morto neonato dopo parto. Asp si difende: “Nessuno sbaglio. Gravidanza già critica”

Cosenza Cronaca

Un bel bimbo, del peso di 4.780 Kg, venuto alla luce e morto dopo il parto. È quanto accaduto lo scorso 22 maggio presso l’UOC di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Annunziata di Cosenza.

In seguito all’episodio sarebbero sorti diversi dubbi sulle responsabilità ma l'azienda ospedaliera di Cosenza – che ritiene che il personale medico abbia operato nel giusto - non reputa corrette le informazioni trapelate per mezzo stampa e si difende.

"Contrariamente a quanto riportato dalla cronaca, -si legge in una nota dell’Asp - il neonato non ha subito alcun trauma o caduta accidentale: la presenza di ecchimosi è stata la conseguenza delle manovre resesi necessarie per agevolare l’espulsione del feto.

"Il neonato – precisa l'azienda - è nato da parto spontaneo dopo travaglio fisiologico, da madre con grave obesità. Sin dai primi momenti il neonato, trasferito immediatamente nella UOC di Neonatologia e TIN, ha manifestato sintomi di patologie gravi e importanti dovuti all’iperinsulinismo materno con grave ipoglicemia, cardiopatia ipertrofica con segni di scompenso cardiaco, grave insufficienza renale acuta e indici di flogosi aumentati.”

L’Asp cosentina aggiunge: “Nonostante l’erogazione di tutte le cure, nel rispetto delle Linee guida Nazionali e Internazionali, non è stato possibile correggere e risolvere il grave quadro clinico che presentava compromissione multiorgano. Particolarmente grave lo scompenso cardiaco e la grave epatosplenomegalia. Il quadro clinico di estrema gravità in cui versava il neonato - prosegue l'azienda - è conseguenza della condizione gravidica antecedente al parto e dello stato di salute della mamma”.

“Nel periodo di ricovero, avvenuto la sera prima del parto, - viene precisato - non si sono manifestati segni e sintomi di allarme che avrebbero dovuto indurre i sanitari ad adottare un comportamento diverso da quello poi assunto, né l’eventuale parto con taglio cesareo – conclude la nota - avrebbe potuto modificare il quadro clinico del neonato che si è presentato sin da subito grave e di difficile soluzione".