Cgil riunita per affrontare vari temi: “chiesto rispetto delle norme su appalti e assunzioni”
Il lancio della nuova piattaforma di contratto in Rai, l’unificazione della filiera grafica, la nuova fase di ristrutturazione di Poste Italiane e la grave crisi del settore telecomunicazioni.
Questi i temi caldi su cui ieri in assemblea ha battuto i pugni la Slc Cgil Calabria alla presenza del segretario Daniele Carchidi. Su quest’ultimo tema la Calabria ha vissuto e vive un momento di crollo con a rischio migliaia di posti di lavoro, difesi finora con tutti i mezzi possibili: “non basta "accendere riflettori" su appalti, dumping, ammortizzatori sociali e formazione continua, - ha dichiarato Daniele Carchidi - servono interventi strutturali e verifiche del rispetto delle norme e degli accordi esistenti. Sicuramente alcune norme specifiche per mettere in campo ammortizzatori sociali evoluti bisogna introdurle, un sistema di formazione continua per prevedere riqualificazione mirate non è più rinviabile”.
“Ma c'è il tema dei temi: i prezzi. La politica messa in campo sugli appalti dai committenti ha generato e continua a causare un dumping strutturale. Che senso ha avere delle tabelle presso il Ministero del Lavoro in cui si fissa il costo del lavoro, se poi le attività vengono assegnate al di sotto di quel costo? Che valore ha un accordo interconfederale sul tema dei prezzi e degli appalti, se poi le maggiori aziende del settore non fanno alcuna gara ad evidenza pubblica per assegnazione delle attività, ma continuo a darle ad "invito" tenendo conto del maggior ribasso?”.
“Al settore delle telecomunicazioni – continua il segretario - serve in primis un patto di sistema. Un patto tra gentiluomini in cui la competizione si fa sulla qualità dei servizi forniti e non sul massimo ribasso dei prezzi. Non basta fare begli accordi, bisogna garantirne il rispetto. Subito dopo un patto generazionale. Il fondo di settore non è più rinviabile, aziende e lavoratori sono pronti a fare la loro parte per riqualificare, innovare e rinnovare un comparto, quello delle telecomunicazioni, che rischia di crollare sotto i colpi della rivoluzione digitale. Un fondo che preveda misure di accompagnamento alla pensione, senza penalizzazioni; sostegno alla formazione continua per rispondere ai cambiamenti tecnologici; ammortizzatori sociali specifici che permettano alle aziende di gestire volumi non programmabili, senza impatti pesanti sui salari dei lavoratori”.
Intanto il prossimo passo è la manifestazione del 22 giugno a Reggio Calabria con un appello di Carchidi a: “riempire la piazza per il lavoro, lo sviluppo e la dignità dei lavoratori”.