Dipendente Poste con patologie mandato a casa, revocato il licenziamento

Reggio Calabria Attualità

Il licenziamento per giustificato motivo oggettivo non può essere una scelta immediata. Anzi, la giurisprudenza stabilisce chiaramente che questa misura debba essere considerata solo come estrema ratio, ossia l’ultima soluzione possibile. Prima di arrivare a questa decisione, è necessario quindi che siano stati esplorati tutti i percorsi alternativi.

Una sentenza significativa è quella che è stata emessa dal Tribunale di Reggio Calabria che ordina dunque il reintegro sul posto di lavoro di un dipendente di Poste Italiane affetto da diverse patologie.

Un caso che ha fatto esultare Felice Lo Presti, Coordinatore regionale di Poste Italiane Slc Cgil, e Gregorio Pititto, Segretario Generale Cgil del capoluogo dello Stretto che non hanno mancato di manifestare la propria soddisfazione per l’esito di questa vicenda.

“Nel caso di specie il licenziamento era assolutamente infondato, contraddetto dal giudizio dello stesso medico competente aziendale, che aveva dichiarato l’idoneità professionale del lavoratore alle mansioni affidate. Si tratta di un licenziamento assurdo, irriguardoso dello stato di salute del lavoratore ed in violazione dei diritti costituzionali” afferma infatti Lo Presti.

“Nessun dialogo – aggiunge poi - è stato possibile con l’Azienda, che ha rifiutato ogni tipo di interlocuzione, sia in sede istituzionale sia in sede sindacale, stigmatizzando in maniera irresponsabile i giorni di malattia legati alle terapie mediche. Si tratta di un comportamento indubbiamente discriminatorio giustamente sanzionato dal Tribunale di Reggio Calabria.”

Il licenziamento per inidoneità fisica, collegato alla sopravvenuta impossibilità della prestazione per disabilità fisica o psichica, è tutelata dalla legislazione e giurisprudenza sovranazionale che costituiscono riferimenti imprescindibili per contrastare le azioni discriminatorie che sarebbero state attuate da Poste Italiane.

Ancora una volta la Slc Cgil, con il supporto professionale dell’avvocato Domenico Ruggiero, rinnova quindi il suo impegno nella difesa dei diritti dei lavoratori.

“Quegli stessi diritti - chiosa Pititto - che la nostra O.S. vuole garantire promuovendo i requisiti referendari dell’8 e 9 giugno 2025 relativi al lavoro e alla cittadinanza. Un invito al voto, per ridare dignità al lavoro e tutelare dai licenziamenti ingiusti, ribadire la contrarietà al precariato diffuso e assicurare la sicurezza sul lavoro e il diritto di cittadinanza.”