Depurazione, Ferrara (M5S): “tutto fermo in Calabria, serve piano di interventi primi risultati nel 2020”

Calabria Attualità

Laura Ferrara non demorde e ritorna a parlare delle criticità legate al sistema di depurazione in Calabria. “A Reggio Calabria permane il divieto di balneazione in 10 punti per il quinto anno consecutivo e sarà quindi difficile evitare il divieto permanente. Una situazione che sto denunciando da diverso tempo – continua la Ferrara – e ancor di più dal maggio 2018 in seguito alla pubblicazione del rapporto Arpacal sullo stato di salute delle acque in Calabria”.

“Il rapporto pubblicato quest’anno conferma i dati dell’anno precedente. In queste aree la classificazione delle acque risulta “scarsa”. La normativa prevede che siano individuate le cause e le ragioni del mancato raggiungimento dello status qualitativo “sufficiente” e che siano adottate le misure adeguate per impedire, ridurre o eliminare le cause di inquinamento”.

“Ho segnalato questa situazione allarmante alla Commissione europea – rende noto l’europarlamentare del M5S – che mi informa: vista la sentenza della Corte di giustizia del 31 maggio 2018 in materia - con la quale l’Italia è condannata ad una somma forfettaria di 25 milioni di euro nonché ad una penalità di oltre 30 milioni per ciascun semestre di ritardo – la Commissione segue da vicino gli sviluppi e si aspetta che le autorità italiane competenti adottino tutte le misure necessarie per conformarsi alla direttiva 91/271/CEE nel prossimo futuro”.

“Ancora una volta – incalza la nota - bisogna evidenziare come la mala depurazione in Calabria produca danni importanti tanto alla salute dei cittadini quanto alle casse pubbliche. Nessun miglioramento è stato registrato in questi anni. Al Parlamento europeo è tutt’ora aperta una petizione del M5S, discussa ad aprile dello scorso anno, diretta a sollecitare valide e urgenti misure dell’UE per eliminare le criticità che riguardano il sistema depurativo in Calabria, al fine di garantire che le acque reflue urbane siano raccolte e sottoposte a trattamento appropriato”.

In seguito alla nostra petizione la Commissione ha richiesto alla Regione un censimento di tutte le reti fognarie - quello che noi abbiamo cercato di ottenere già nel 2015 - e che si rimedi alle deficienze degli impianti di depurazione. Alla Regione è stato quindi richiesto un piano speciale di interventi idoneo a sanare tutte le criticità del sistema di trattamento delle acque reflue urbane della Regione Calabria. Un piano che – conclude l’eurodeputata - come ho più volte evidenziato vedrà i primi, minori, risultati solo alla fine del 2020”.