Sciolto per la seconda volta il Comune Limbadi: arriva la conferma del Tar
Secondo scioglimento per infiltrazioni mafiose degli organi elettivi del Comune di Limbadi, nel vibonese. E’ quanto confermato dal Tar del Lazio che ha respinto il ricorso dell’ex sindaco Giuseppe Morello e di altri amministratori del Comune sciolto il 26 aprile dello scorso anno.
La prima volta era stato sciolto nel 1984 d’autorità dal presidente della Repubblica, Sandro Pertini, poiché al secondo posto fra gli eletti in Consiglio comunale figurava Francesco Mancuso, patriarca e fondatore dell’omonimo clan. A quei tempi non esisteva una legge sullo scioglimento degli enti locali per infiltrazioni mafiose.
Oggi, invece, i giudici amministrativi hanno ritenuto corretta la decisione del Consiglio dei ministri su proposta del ministro dell’Interno, Marco Minniti, che aveva fatto propria la relazione dell’allora prefetto di Vibo Valentia, Guido Longo.
La Commissione di accesso agli atti era stata nominata il 4 agosto 2017. L’amministrazione comunale era guidata dal sindaco Giuseppe Morello, a capo di una lista civica di estrazione di centrosinistra.