‘Ndrangheta: vertice a Reggio Calabria con Pg, aggredire patrimoni clan
Convocata dal Procuratore generale della Corte d'appello si e' svolta a Reggio Calabria una riunione per studiare strategie comuni nel settore del sequestro e confisca di beni. Si tratta di aggiornare il protocollo d'intesa del 2006 che, per la prima volta in Italia, proprio nella citta' calabrese, consenti' di applicare la legge del 1992 sull'alienazione dei patrimoni mafiosi. Un iter, quello avviato dall'allora Procura generale reggina, che venne poi applicato non solo in Calabria, ma anche in altri distretti giudiziari della Penisola. Al vertice di questo pomeriggio, presieduto da Salvatore Di Landro, hanno partecipato il capo della Direzione distrettuale antimafia Giuseppe Pignatone, i sostituti della Procura generale, i procuratori dei tribunali di Palmi e Locri ed i vertici della forze di polizia. Dopo cinque anni, il protocollo - come ha sostenuto lo stesso Di Landro - merita di essere attualizzato rispetto all'aggiornamento delle norme che stanno alla base della legge sul sequestro e la confisca di beni accumulati illecitamente.
"Il bilancio dell'esperienza -ha detto il Procuratore Generale Di Landro, rispondendo alle domande dei cronisti - e' largamente positivo. Sull''applicazione di queste norme, la Procura generale vanta la prima genitura. Riguardando le carte, risalenti a undici anni fa, ricordo il primo documento che firmai, nella mia qualita' di facente funzioni, proposto dal collega Rizzo il quale porto' questa idea". Salvatore Di Landro ha ricordato che, all'epoca, nonostante ci fosse gia' la normativa la stessa non veniva applicata. "Oggi - dice - altri distretti ci chiedono consigli, aggiornamenti, metodologie.
Sono soddisfatto. Questo e' un momento importante, perche' con tutti gli altri operatori, con tutti i colleghi vogliamo sviluppare e perfezionare meglio questa strategia". Con il protocollo d'intesa, che sara' pronto a conclusione di una serie di riunioni operative, si realizzera' un piu' articolato collegamento tra le varie procure e le forze di polizia e un collegamento tra i vari momenti processuali. "Questa procedura- sempre per Di Landro - tipica della Procura generale, ormai viene rivolta anche in primo grado". Dunque, un procedimento piu' snello per pervenire al sequestro e alla confisca dei beni accumulati illecitamente rispetto a quella tradizionale.