Vertenza Call Center Abramo. Cgil, Cisl e Uil Crotone: innalziamo il livello di attenzione
I Segretari generali di CGIL CISL UIL di Crotone, Spataro, De Tursi e Tomaino insieme alle strutture di categoria e di settore hanno discusso della vicenda dei circa 80 lavoratori in servizio presso il Call Center di “Abramo Customer Care” che da mesi, in sciopero permanente, protestano contro la decisione dell’azienda di trasferirli nella sede di Montalto Uffugo.
“I convenuti alla riunione – dichiarano le tre sigle sindacali - hanno unanimemente concordato sulla necessità di innalzare il livello di attenzione su tale incresciosa vicenda, inviando alle Segreterie Regionali e Nazionali delle proprie organizzazioni, una richiesta di incontro affinché sulla vicenda vi sia una condivisa presa di posizione a difesa dei lavoratori palesemente stremati da una situazione di reale disagio. Si tratta, com’è stato evidenziato, di una vicenda che ha, inizialmente, coinvolto circa 180 lavoratrici e lavoratori che si sono visti recapitare una disposizione con la
quale venivano trasferiti dal sito di Crotone a quello di Montalto Uffugo: a 140 km di distanza, privo di mezzi di trasporto pubblico adeguati ai turni, con un rapporto di lavoro a tempo indeterminato Part-time ed un reddito mensile di circa 600 euro. Dopo la dura presa di posizione dei lavoratori che si rifiutarono di accettare un trasferimento che di fatto nascondeva un licenziamento che, per ragioni legate a
finanziamenti già goduti la proprietà non poteva assumere, la stessa riduceva magicamente il numero da 180 ad 80. Intanto i lavoratori – continuano Spataro, Tomaino e De Tursi - non percepiscono un centesimo da oltre sei mesi, mentre alcuni si sono dimessi e pochi altri hanno accettato sottoponendosi, per pochi euro al mese,
ad un pendolarismo devastante. Adesso intendiamo assumere, con il consenso dei lavoratori interessati al problema, decisioni che pongano fine ad uno straziante stillicidio. Ma si sta insinuando una problematica gravissima che se non adeguatamente gestita, con il concorso delle istituzioni regionale, provinciale e comunale che fino ad oggi non è mancato, rischia di coinvolgere l'intero sito Crotonese della Datel, con gli oltre mille lavoratori interessati, in un evidente disimpegno dell'attuale gruppo imprenditoriale a favore di altri siti. E che – concludono i sindacati - aprirebbe una crisi dai connotati davvero drammatici”.