Giornata mondiale del rifugiato, bellissimo esempio di integrazione con i ragazzi dello Sprar

Reggio Calabria Attualità

Una triangolare di calcio a 5 tra una delegazione di migranti rifugiati ospiti degli Sprar di Villa San Giovanni, Bianco e Reggio Calabria, insieme agli studenti dell’Ite Piria di Reggio Calabria e i volontari Csi ha suggellato ‘Io ci sono’, evento svoltasi all’interno dell’area sportiva dell’Università Mediterranea, nell’ambito della Giornata mondiale del rifugiato.

Sottofondo della manifestazione il ritmo dei tamburi di Enzino Y. Reggio Calabria è stata una vera frontiera. La rete creata dalle Associazione del territorio, ha operato in piena emergenza, creando un significativo pomeriggio di sport, partecipazione ed inclusione. L’evento, realizzato dalla fondazione Mondo Digitale ha avuto l’adesione organizzativa del Comune di Reggio Calabria, per l’occasione rappresentato dall’assessore alle Politiche sociali Lucia Nucera, del garante per l’Infanzia e adolescenza della Citta’ Metropolitana di Reggio Calabria, Emanuele Mattia, delle associazioni Arci, Libera, Csi Reggio Calabria, Inside e Unicef.

“Per festeggiare il decimo anno volevamo crescere, quindi abbiamo scelto delle Città nuove dove la questione dell’immigrazione ed integrazione viene risolta e affrontata eccellentemente. Volevamo imparare, quindi siamo venuti a Reggio Calabria per una festa incredibile”. Così Cecilia Stajano, responsabile innovazione nella scuola della Fondazione Mondo Digitale, oggi nel capoluogo in occasione della Giornata mondiale del Rifugiato. “Qui l’integrazione si è fatta prima di questo evento – ha aggiunto Stajano – e siamo grati a Reggio Calabria per quello che ci sta regalando in questa giornata. Non potevamo fare una scelta migliore. Siamo contenti: Reggio Calabria deve rimanere nella rosa delle migliori città che offrono un insegnamento per tutti ed invito a venire qui per vedere cosa stanno facendo”.

Giulia Melissari e Paolo Cicciù, tra gli organizzatori del pomeriggio di sport e inclusione, hanno esaltato la rete creata dalle associazioni coinvolte. Un entusiasmo che ha positivamente condizionato gli oltre cinquanta rifugiati presenti nel campetto dell’Università Mediterranea, messo a disposizione dal Cral dell’Ateneo. Significativo l’arbitraggio delle gare. Insieme ai direttori di gara Aia, il triangolare di calcio a 5, è stato arbitrato anche da un arbitro Csi di origine indiana. Un bellissimo gesto d’integrazione, coinvolgimento e fraternità.

Lo sport, spesso a Reggio veicolo negativo ed esaltato solo per risultati tecnici o i successi dei singoli, è diventato, nel pomeriggio di ieri, un vero e indiscutibile strumento di amicizia tra popoli, partecipazione e responsabilità educativa.