Dalla Calabria la prima tappa regionale di #IoSonoMare
“Il vero risultato per il quale non finiremo mai di impegnarci, sarà quello di contribuire a rafforzare la consapevolezza e l’importanza che il mare riveste in Calabria”. Emilio Cellini, direttore del Centro Regionale Strategia Marina dell’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria) nel presiedere i lavori del workshop #IoSonoMare, fortemente voluto dal Sottosegretariato del Ministero dell’Ambiente e che si è tenuto ieri in Cittadella regionale a Catanzaro, è stato risoluto. “Il mare della nostra Calabria, al di là delle politiche di difesa, è un patrimonio ancora da scoprire per molti, calabresi compresi, e da saper sfruttare con criterio e sostenibilità”.
Parere concorde di tutti i presenti al workshop nel quale sono state focalizzate le iniziative che il Ministero dell’Ambiente ha promosso in tutta Italia con l’iniziativa #IoSonoMare, con la tappa calabrese prima in assoluto del tour nazionale che si concluderà a Napoli nel prossimo dicembre. Anche l’assessore regionale all’Ambiente, Antonella Rizzo, prima di andare in Consiglio regionale a Reggio Calabria, ha voluto avviare i lavori con un proprio indirizzo di saluto. “La Regione Calabria ha impresso un forte impulso sui programmi di ricerca e studio dell’ecosistema marino calabrese – ha detto – ed anche grazie all’Arpacal ha potuto mantenere fede agli impegni presi, come con i progetti riguardanti i SIC marini, ma anche la direttiva Habitat e, proprio per rimanere in tema, la Direttiva Marine Strategy”.
Messaggio di saluto anche del neo direttore generale dell’Arpacal, Domenico Pappaterra, che, impossibilitato a presenziare per impegni pregressi, si è riservato con i delegati del Ministero dell’Ambiente e dell’ISPRA, di incontrarli personalmente nel prossimo futuro, sia in Calabria ma soprattutto nelle sedi istituzionali romane.
Passando alle relazioni del workshop – i cui atti sono stati rilasciati dal Comitato organizzatore per la consultazione sul sito Arpacal –Irene Di Girolamo, dirigente presso il Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare, ha aperto i lavori portando i saluti di Micillo, Sottosegretario del Ministero con deleghe anche alla difesa del mare e all’educazione ambientale, che ha fortemente voluto questa iniziativa divulgativa itinerante in Italia.
Di Girolamo ha tracciato il percorso storico dell’impegno che il Ministero – ancor prima della Direttiva Marine Strategy – ha profuso per lo studio e la difesa del mare italiano. Direttiva Marine Strategy che si è posto l’obiettivo di conseguire o mantenere un Buono Stato Ecologico dell’ambiente marino di tutti gli Stati membri dell’UE entro il prossimo 2020. Ciò è sinora stato realizzato con un dettagliato Programma di monitoraggio che proprio nel 2018 ha visto una ulteriore implementazione con moduli di ricerca che interessano direttamente anche la Calabria, come quello relativo allo studio della Posidonia Oceanica.
Marina Penna dell’ISPRA ha illustrato i dettagli del programma della Direttiva Marine Strategy, tra cui ad esempio lo studio delle specie aliene. “Un totale di 263 specie non indigene – ha detto la Penna - è presente nelle acque italiane, di cui il 68% ha stabilito popolazioni stabili lungo le nostre coste”. In tema di rifiuti spiaggiati, i risultati nazionali sono fortemente indicativi. “In media più di 777 rifiuti spiaggiati ogni 100 m lineari di spiaggia. Naturalmente la plastica (bottiglie e sacchetti di plastica, contenitori per alimenti, cassette per il pesce in polistirolo, lenze da pesca in nylon) si conferma come il materiale più abbondante con una percentuale dell’80 %.”.
Nell’intervento dedicato alla Marine Strategy in Calabria, Cellini, direttore dell’apposito Centro dell’Arpacal, ha illustrato gli obiettivi raggiunti, anche in qualità di regione capofila della Sottoregione Ionio - Mediterraneo Centrale. “Implementazione dello stato delle conoscenze dell’ambiente marino in Calabria, anche grazie alla realizzazione di Progetti Speciali – ha etto Cellini – ed il miglioramento dello standard tecnologico regionale e del know-how scientifico nel panorama nazionale, hanno rappresentato obiettivi di primari importanza. Il nostro Centro si pone, nel panorama regionale, quale strumento conoscitivo per attivare, da un lato, misure di gestione delle valenze naturalistiche e dall’altro predisposizione delle corrette azioni di mitigazione degli impatti. Concretizzando, dettaglio da non sottovalutare, un positivo raccordo operativo verso un Sistema Coordinato ARPA-ISPRA-SNPA e Rete Istituzionale scientifica (Università-CNR-IGAG-Direzione Marittima-etc)”.
Il workshop è poi proseguito con le relazioni d’approfondimento delle diverse specificità che la Marine Strategy assume nel contesto regionale della Calabria. Cataldo Filippelli, componente dello staff amministrativo del centro, ha relazionato sulle “attività amministrative e gestionali propedeutiche per l’attuazione dei Piani Operativi delle Attività”. Domenico Ricupero, chimico del Centro Strategia Marina, ha relazionato su “I contaminanti nella colonna d’acqua, nei sedimenti e nel biota“. Francesco Cicero su “Il mesozooplancton: biodiversità e specie non indigene (NIS)”. Stefania Giglio su “Le microplastiche ed i tursiopi”. Laura Pirrera su “I rifiuti spiaggiati”. Fabrizio Fabroni e Gianluca Pizzonia hanno invece relazionato su “Habitat a coralligeno e fondi a maerl/rodoliti”, mentre Rossella Stocco su “Applicazione della Direttiva Habitat e Progetti Speciali CRSM/Arpacal”.
A corollario del workshop, per parlare del mare anche da altre prospettive comunque pertinenti, hanno relazionato Francesca Pedullà, dirigente del Servizio Acque del Dipartimento Arpacal di Reggio Calabria e responsabile regionale della Campagna di Balneazione dell’Arpacal , che ha appunto illustrato nei dettagli la campagna di balneazione in atto in Calabria, e Filomena Casaburi, dirigente del Laboratorio Bionaturalistico e Tossicologico del Dipartimento Arpacal di Catanzaro, ha illustrato ai presenti il Piano di monitoraggio delle microalghe potenzialmente tossiche.