Gli rubano l’auto e poi gli chiedono un “regalino” per restituirgliela: beccati
Hanno chiesto del denaro per restituirgli l’auto che gli avevano appena rubato: insomma, quello che in gergo è conosciuto come il metodo del “cavallo di ritorno”.
Ma è finita male per i due “furbacchioni”, che sono stati beccati e arrestati, con l’accusa di furto e tentata estorsione, dai carabinieri di Catanzaro Santa Maria.
Tutto ha inizio quando, in un pomeriggio invernale, un uomo ha parcheggiato la sua vettura nei pressi di un supermercato di Via Lucrezia della Valle. Ha quindi chiuso a chiave il mezzo e si è allontanato per sbrigare alcune commissioni, ma ritornato dopo un’ora non ha più trovato l’auto.
Due uomini lo hanno avvicinato e gli hanno proposto il loro aiuto per recuperarla, ma non senza un “regalino” per ricompensare il loro interessamento.
L’uomo, con fermezza, fin da subito si è rifiutato di pagare la somma richiesta di 400 euro. Questo diniego ha suscitato sorpresa da parte dei malviventi, che non hanno mollato e a più riprese, si sono allontanati dalla vittima per poi riavvicinarla e cercare nuovamente di portare a segno il colpo.
Le insistenze dei due non sono state assecondate dall’uomo, che si è rifiutato sempre di pagare per riavere indietro la vettura. Così, dopo una lunga contrattazione, i malfattori hanno rinunciato e se ne sono andati.
La vittima, dopo essere riuscita a trovare il veicolo, abbandonato poco distante dal luogo del furto e leggermente danneggiato, ha denunciato l’accaduto ai Carabinieri della S. Maria che hanno avviato le indagini.
Le attività condotte dai militari, tra le quali l’analisi delle registrazioni dei sistemi di videosorveglianza della zona, hanno così permesso di identificare come presunti autori del furto e della successiva tentata estorsione C.V., e G.P., rispettivamente 58enne e 27enne, entrambi pregiudicati.
Il sostituto procuratore della Repubblica titolare del fascicolo d’indagine ha così emesso un provvedimento cautelare nei loro confronti, proposta condivisa dal Gip del Tribunale di Catanzaro che ha emesso un’ordinanza per l’applicazione della custodia in carcere per entrambi i malviventi, i quali, al termine degli atti di rito, sono stati condotti presso la Casa Circondariale di Siano, dove resteranno a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.