“Il bello della Calabria”: il Liceo Pitagora in finale al contest
Report a cura di Marta Corrado studentessa della classe 5°D.
Il 22 Giugno si è svolta la cerimonia di premiazione del contest “il bello della Calabria” al quale io ho partecipato e sono arrivata in finale. Il video da me realizzato pilotando un drone, presenta delle suggestive immagini della colonna di Capo Colonna, all’alba, con lo sfondo del sole che sorge sul mare. In sottofondo ho inserito dei riferimenti al patrimonio storico, culturale ed archeologico della città di Crotone.
Il mio video è arrivato tra i primi cinque finalisti per la categoria “scuola”. Sul palco, allestito per l’occasione nel parco commerciale “Le Fontane” di Catanzaro, era presente una giuria di esperti: da Francesco Passafaro (attore, regista e direttore artistico del cinema/teatro Comunale di Catanzaro) a Anna Giulia Pucci (avvocato, presidente dell’associazione “la voce della legalità”) a Donatella Soluri (giornalista RTC). Ha condotto la serata il giornalista, volto del TG regionale, Pasqualino Pandullo. Durante la cerimonia sono stati proiettati tutti i video arrivati in finale: cinque per la categoria “scuola” e sei per i videomakers. Ogni finalista è stato invitato a salire sul palco ed a presentare il proprio prodotto.
Io, emozionata ma fiera di rappresentare il MIO Liceo Pitagora, ho risposto alle domande che il giornalista mi poneva, facendo riferimento al percorso di alternanza scuola-lavoro che con la mia classe, sotto il tutoraggio della professoressa Giovanna Ripolo, ho effettuato presso l’emittente televisiva locale RTI. Infatti, l’idea di realizzare il video mi è venuta proprio grazie alle informazioni ricevute nel corso del suddetto percorso. Ho pensato di coniugare quanto appreso durante gli incontri con gli operatori di RTI, con la celebrazione di quanto di più interessante, a mio parere, offre la città di Crotone, cioè il suo patrimonio archeologico, storico e culturale.
Sono stata molto felice di aver partecipato a questa bellissima iniziativa. Ringrazio la mia scuola e la mia professoressa Ripolo per avermi dato l’occasione, ancora una volta, alle soglie degli esami di Stato, di esprimermi in piena libertà perché è questo che mi è stato insegnato nei miei cinque anni di frequenza: “Chi apre la porta di una scuola, chiude una prigione” (Victor Hugo).