Crotone, al liceo classico torna lo spettacolo del teatro: in scena “Ilio viva”
Anche quest’anno il liceo classico Pitagora di Crotone ha portato avanti il progetto “teatro classico” in una maniera particolare e qualificante. Mediante una convenzione stipulata con l’Associazione Koinè, ragazzi del biennio e del triennio hanno potuto frequentare il laboratorio teatrale con la messa in scena di un classico intramontabile: la guerra di Troia.
È "l’eterno uguale che ritorna" e ci restituisce eroi e personaggi mitici che parlano di scontri, di forza e di potere, di uomini, di eroi. Poco è cambiato dal monito di Giraudoux e dal racconto di Omero, che attraverso i secoli continua a farci riflettere, con la sua lucidità e la sua amarezza, sul ruolo che l’uomo ha in relazione alla guerra, alla storia che attraversa ed anche alla morte. E, nel giardino del Pitagora, i ragazzi hanno creato le giuste contaminazioni con il mondo contemporaneo, hanno cercato, ansiosi, di capire, di rivivere in alcuni personaggi, una contesa intramontabile, che ha superato i confini temporali, soffocato i tempi, e sottolineato proprio il senso di stupidità di tutti i conflitti. “Miserabile, lacrimosa, dolorosa, raccapricciante”, così viene descritta la guerra nell’ Iliade.
Ed ecco che, su una scena desolata, prendono vita tanti volti: Ettore, Andromaca, Paride, Elena, Cassandra Abneos, Demokos, Ulisse ed anche la Pace, tormentati dall’amara realtà e l’illusione di poter evitare lo scontro. Nella guerra di Troia i personaggi, conosciuti attraverso il mito, diventano moderni. E colgono l’occasione per ribadire che bisogna chiudere la porta in faccia alla contesa, sigillarla definitivamente, che la pace è affermazione della non violenza. E il liceo Pitagora, come il tempio di Giano, chiude la propria porta alla follia e alla barbarie.
La volontà di rappresentare l’attualità ha mosso il regista, Francesco Franco, a mettere in scena ‘Ilio Viva’, lavoro liberamente tratto da ‘La guerra di Troia non si farà” di Giraudoux. Un messaggio forte e quanto mai attuale perché la guerra riguarda tutti noi. Nessuno si senta escluso.