Sanità in Calabria, U.Di.Con.: “Chiederemo un confronto con le Istituzioni”

Calabria Salute

“Sanità Calabrese ancora nell’occhio del ciclone. Un tema che continua a far discutere i cittadini di una intera regione, da Polistena a Castrovillari, da Gioia Tauro a Locri, da Vibo Valentia a Cariati, per le più svariate problematiche che vive la sanità regionale - scrive in una nota il Presidente Nazionale dell’U.Di.Con. Denis Nesci - tra reparti soppressi, tra vari disservizi o addirittura la chiusura di intere strutture, i disagi per i cittadini calabresi sembrano non avere fine.

Dopo aver partecipato al sit-in di Polistena per protestare contro la chiusura del reparto di Pediatria, leggiamo oggi sui quotidiani calabresi altre notizie drammatiche che riguardano la moribonda sanità regionale e che non possono non attirare la nostra attenzione ed una nostra presa di posizione: tredici mesi di attesa per una visita urologica all’ Ospedale di Castrovillari. E’ questa - continua Nesci - la triste situazione della sanità pubblica che si vive non solo nella Sibaritide ma in tutta la Regione. Abbiamo più volte ribadito che la salute pubblica è un diritto di tutti i cittadini e non tutti, specie gli anziani, sono nelle condizioni economiche per rivolgersi a strutture private per una semplice visita sanitaria”.

“Ci rivolgeremo nelle prossime ore, ancora una volta, al Commissario ad acta Saverio Cotticelli – dichiara sulla stessa linea il Vice Presidente dell’U.Di.Con. Calabria, Domenico Iamundo - affinchè prenda tutte le misure necessarie a favore delle esigenze di migliaia di ammalati, ai quali deve essere garantito il sacrosanto diritto di farsi curare nelle strutture calabresi e non indebolire i nosocomi con chiusure di interi reparti. Basta con i viaggi della speranza verso le regioni del nord per una visita o una terapia.

Un altro allarme, - prosegue Iamundo - ci viene segnalato da Reggio Calabria dove sarebbe previsto il trasferimento del reparto di Onco-Ematologia Pediatrica, dagli Ospedali Riuniti all’ Ospedale Morelli. Ci pare di capire che il trasferimento avverrà in locali inadeguati e che non rispondono alle esigenze dei piccoli pazienti. Secondo quanto apprendiamo i locali sarebbero non sufficienti per le cure e l’assistenza dei bambini che, tra le altre cose, dovrebbero condividere con pazienti adulti alcuni servizi”.

“Faremo sentire la nostra voce su questo problema - conclude Nesci -anche con i Commissari dell’A.S.P. reggina chiedendo una maggiore attenzione alle esigenze dei piccoli ammalati e delle loro famiglie. La salute pubblica, in particolar modo quella dei minori non può essere gestita dando priorità ai documenti contabili ed ai bilanci. L’U.Di.Con. metterà in evidenza la necessità di un’attenta riflessione sulla scelta strategica del trasferimento del Reparto esprimendo i dubbi e le perplessità su tale scelta, auspicando che ogni decisione venga presa dopo un confronto con i Dirigenti del Reparto stesso, sia condivisa e non affrettata”.