Lsu-Lpu, il 30 ottobre scadono i contratti. Regione a Governo: avviare subito concorsi
Il rispetto degli impegni assunti nel corso delle riunioni tenutesi a Roma con il Ministeri del Lavoro, della Funzione Pubblica e dell’Economia e Finanza, partendo dalle deroghe assunzionali per gli enti, per arrivare alla definizione del percorso concorsuale previsto dall’ultima finanziaria fino alla richiesta di storicizzazione delle risorse nazionali destinate ai Lavoratori socialmente utili e di Pubblica Utilità.
Sono queste le istanze che pongono al Governo Nazionale il Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, con l’assessore al Lavoro e welfare Angela Robbe, insieme a tutte le sigle sindacali che hanno partecipato agli incontri ai tavoli romani, impegnati nel portare a chiusura la lunga vicenda degli Lus ed Lpu della Calabria.
L’intento dell’incontro convocato dall’assessore Robbe, a cui hanno partecipato i rappresentanti delle Sigle, era di condividere una linea di azione comune per superare la grave situazione di stallo in cui versano i lavoratori interessati.
Gli Enti restano in attesa di decreti attuativi e di disposizioni per proseguire nell’espletamento delle procedure concorsuali riservate appunto agli Lsu/lpu, secondo quanto previsto dall’ultima finanziaria, e ancora non conoscono le modalità attraverso cui i Ministeri vorranno procedere per dare stabilità a questi lavoratori che dal prossimo 30 ottobre vedranno concludersi i rapporti di lavoro a tempo determinato.
“A tutt’oggi – viene spiegato dall’assessorato competente - non sono state definite le procedure concorsuali che dovrebbero la trasformazione del contratto di lavoro alla data dell’1 novembre 2019, né sono previste proroghe per gli attuali contratti a tempo determinato, ma ottobre è sempre più vicino e, nonostante l’impegno assunto dai ministeri e dai rappresentanti del Governo dei diversi Ministeri a convocare entro la fine di giugno un incontro per illustrare le modalità per procedere ed i tempi delle attività, tutto tace ed i tempi si fanno sempre più stretti”.
Dopo aver atteso invano la convocazione dell’incontro concordato sui tavoli romani, il Presidente Oliverio, condividendo la preoccupazione con l’Assessore Robbe, ha inviato una lettera al Ministro Di Maio a cui ha chiesto un incontro urgente per verificare le vie percorribili per evitare la paralisi negli enti utilizzatori ed il blocco del percorso di stabilizzazione che si verrebbe a determinare dopo il 30 ottobre se non dovessero essere pubblicati i decreti attuativi. Il governatore ha ribadito la necessità di un tavolo per affrontare la situazione degli LSU ed Lpu della Regione Calabria e contestualmente, allo scopo di arrivare a eventuali determinazioni comuni è stata convocata la riunione con i sindacati per decidere i prossimi passi.
All’incontro hanno partecipato Luigi Veraldi, Patrizia Giannotta, Vincenzo Laurito, Antonio Cimino, Fernando Schipano, Ivan Ferraro per la Cgil; Tonino Russo, Luciana Giordano e Giuseppe Chirumbolo per la Cisl; Gianvincenzo Petrassi, Luca Muzzopappa, Stefano Princi, Luca Nicoletti per la UilTemp; Vittoria Chiarella, Mario Chidimo per l’Ugl; Aurelio Monte e Giuseppe Toscano per l’USB, Gianluca Persico per la Cisal, Roberto Di Iacovo per Confial Nazionale.
I Sindacati, e la Regione hanno sollecitato l’adozione di misure forti per chiedere il rispetto degli impegni assunti dal Governo e la necessità di condividere con Anci e Cal la problematica e le azioni da intraprendere, a tal fine è già stata concordata una riunione con quest’ultime per il prossimo 22 di luglio.
Si è inoltre convenuto sulla necessità di incontrare tutta la delegazione di deputati calabresi per chiedere loro di farsi carico, in sede parlamentare, della vertenza degli Lsu ed Lpu calabresi.
“La stabilizzazione … - ha sostenuto l’Assessore Robbe - ha avuto un forte impulso negli ultimi mesi, successivamente alla firma della convenzione dello scorso luglio 2018 con il Ministero del Lavoro, ma è il Governo a depotenziare questo impulso ed a togliere valore alla convenzione, pure fortemente voluta e sollecitata dal Ministero, poiché non affianca a questa le deroghe ai limiti del fabbisogno e ai limiti del 25% di assunzioni part-time richieste da Regione Calabria, Sindacati e Enti Locali calabresi, andando con ciò in contrasto non solo con un atto posto in essere dal Ministero ma anche con la volontà dichiarata del Governo di ridurre e combattere ogni forma di precariato”.