Crotone. Salta Consiglio comunale, manca il numero legale. Sindaco: venerdì la nuova Giunta
È saltato il consiglio comunale di Crotone in prima convocazione, previsto per stasera alle 18. All’appello del segretario generale dell’ente, infatti, hanno risposto presente solo 15 consiglieri, mentre quelli assenti erano 17. I 16 punti previsti, dunque, verranno discussi domani alla stessa ora ed in seconda convocazione.
Da segnalare che in aula c’erano quattro dei consiglieri comunali del Pd, vale a dire, Mario Galea, Saverio Flotta, Devona e Michele Ambrosio, a testimonianza che il “patto” stilato con la Prossima Crotone regge. Ciò, però, non è bastato alla maggioranza per avere il numero legale.
Fuori dall'aula, ma all'interno del palazzo comunale, c’erano i quattro consiglieri che fanno riferimento al cosiddetto “Gruppo Pedace”, vale a dire, Enrico Pedace, Vincenzo De Franco, Fabiola Marrelli e Salvatore Gaetano. Stessa cosa per gli altri rappresentanti della minoranza, che non sono entrati in aula.
Pesante, tra la maggioranza, l’assenza del consigliere Alberto Laratta, mentre Renato Carcea era giustificato.
Il sindaco, con il viso visibilmente tirato, si è intrattenuto con i giornalisti a fine consiglio ed ha sottolineato la volontà di proseguire nell'azione di rilancio, che a suo dire non ha alcuna parvenza politica ma solo amministrativa, annunciando che, dopo la tenuta del Consiglio in seconda convocazione, venerdì mattina presenterà la nuova giunta, che è già pronta.
Giunta che, da indiscrezioni, dovrebbe prevedere tre conferme del vecchio esecutivo: Benedetto Proto, Valentina Galdieri e Giuseppe Frisenda; a loro si uniranno tre “pescati” dal Consiglio Comunale (con una casella ancora da individuare con certezza) e due dalla società civile, uno dei quali è Nino Crugliano, e l’altro espressione di un ordine professionale.
Per il Pugliese, la presentazione della nuova giunta è slegata all'esito del consiglio di oggi ed ha evidenziato, solamente, che fermarsi adesso, proprio quando starebbero per partire le attività programmate dall’amministrazione, sarebbe un danno incalcolabile non all’amministrazione ma, a suo dire, alla città. Il sindaco ha infine sbottato che chi porta il Comune all’eventuale scioglimento debba assumersene le responsabilità.