Scarpino (Centro Caporale): “un mistero quello sul prontuario dei farmaci e delle riunioni assenti”
Un tavolo del confronto su temi scottanti e di attualità che riguardano il benessere dei cittadini calabresi quali, la qualità delle cure e i tempi di accesso alle nuove terapie che hanno un ruolo primario nella griglia dei livelli essenziali di assistenza, sono stati i temi affrontati nel corso di un dibattito tenutosi tra il magnifico rettore dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, Giovambattista De Sarro insieme gran parte del gotha delle Istituzioni Scientifiche Nazionali come l’Aifa e i tecnici della Regione Calabria.
Ad annunciarlo è Fulvio Scarpino, del Centro Studi Don Francesco Caporale che aggiunge: “non possiamo non apprezzare come il magnifico rettore ha denunciato il ritardo dell’accesso alle nuove terapie per i Calabresi, ma si evince, come nella nostra regione, per via di un Prontuario Terapeutico che si riunisce 2 volte l’anno, si rallenta la possibilità di accesso ai farmaci sia essi innovativi che non”.
La Presidente della Commissione Tecnico Scientifica di Aifa, prof.ssa Popoli, per quanto riguarda i tempi di accesso alle nuove terapie in Calabria, ha evidenziato come fino al 2017 la nostra regione era in linea con il resto d’Italia.
E, quindi, c’è da chiedersi perché negli ultimi due anni si sono fatte scelte che di fatto hanno portato la nostra regione tra le ultime come tempi di accesso alle nuove terapie?
“Per i nostri politici e tecnici regionali – dice ancora Scarpino - il nostro Ptr è all’avanguardia, si riunisce 6/7 volte l’anno” e a breve si risolverà il fenomeno delle lunghe liste d’attesa e magari anche la migrazione sanitaria. Ma basta infatti navigare sul portale del Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria per accorgersi che dal secondo semestre del 2017 a oggi, solo 4, sono state le riunioni di commissione del PTR. Perché in questi ultimi anni – avanza la nota - non si è fatto nulla per implementare i percorsi diagnostico terapeutici appropriati che consentirebbero un efficace controllo della qualità della prescrizione come avviene nelle altre regioni e ci si è soltanto limitati, a rallentare ad arte l’inserimento dei nuovi farmaci?”
“Nella nostra regione, oltre al limite delle due riunioni anno del Prontuario Terapeutico Regionale, si producono circolari interne che intimano medici e farmacisti a non utilizzare, categoricamente, farmaci non presenti in PTR e, nel caso in cui un clinico decide di prescriverne uno, - continua - lo si obbliga ad un tortuoso percorso prescrittivo che dilata i tempi di rilascio della terapia, in barba alla legge Balduzzi che, invece, obbliga le regioni a renderli disponibili entro 30 giorni dalla pubblicazione in G.U., da parte di Aifa”.
“L’auspicio – termina - è che dagli sforzi fatti dal rettore De Sarro, tra l’altro componente della Commissione Tecnico Scientifica di Aifa e componente della Commissione del Prontuario Terapeutico della Regione Calabria, si sia aperto un confronto, per avere delle risposte concrete, magari portando “veramente” a 6-7 l’anno le riunioni della Commissione del Prontuario Regionale, oppure si ritorni al modello elogiato da Aifa, in vigore fino al 2017”.
“Questo per far sì che la nostra regione possa trovare soluzioni e, non proclamare, false verità che affossano sempre più nelle graduatorie della sanità la nostra Regione, con essa, i diritti fondamentali dei calabresi”.