Marina di Strongoli: in piazza la tragedia del Petrarca
Serate d’estate all’insegna del relax e del divertimento, ma anche della cultura e del ricordo di avvenimenti sedimentati nella memoria collettiva. Un esempio in merito lo ha dato giovedì 8 agosto la Pro Loco di Strongoli con la manifestazione “Navigando nella nostra storia: l’odissea del Petrarca” tenutasi nella piazza Magna Grecia della popolosa frazione Marina. Proprio lì, a circa ottocento metri dalla riva, il 10 febbraio 1943 il piroscafo s’incagliò su una secca a causa di mappe nautiche non aggiornate mentre teneva una rotta costiera.
Il Petrarca era salpato da Taranto il giorno prima ed era diretto a Tunisi con la scorta della torpediniera Pegaso. A bordo militari italiani e tedeschi e un ingente carico di armi e rifornimenti destinati alle truppe dell’Asse che resistevano nell’ultimo pezzo d’Africa ancora non riconquistato dagli anglo-americani. L’alleggerimento della nave per favorirne il disincaglio era stato ostacolato dal mare agitato e dalla scarsa disponibilità di mezzi per il trasporto a terra di parte del carico. Temendo attacchi aerei, nel pomeriggio del 15 febbraio erano state sbarcate alcune mitragliere per organizzare una migliore difesa dalle collinette retrostanti la spiaggia. Il pericolo maggiore proveniva invece dal mare. Nonostante la vigilanza di piccole unità al largo, il sommergibile britannico Una era riuscito ad avvicinarsi a quel bersaglio immobile segnalato dalla ricognizione della Royal Air Force.
All’imbrunire e favorito dalle migliorate condizioni del mare, lanciò una salva di tre siluri all’indirizzo del Petrarca. Due centrarono il piroscafo. Le 1500 tonnellate di munizioni trasportate esplosero dando origine ad una tremenda deflagrazione. Rottami vennero scaraventati dappertutto, i vetri di molte case andarono in frantumi e l’immane boato venne udito a decine di chilometri di distanza. Nel corso della manifestazione la lettura della testimonianza del commissario di bordo Gino Gilli ha fatto rivivere i momenti salienti di quegli sfortunati giorni del febbraio di 76 anni fa: dagli attacchi aerei subiti in navigazione all’incaglio sulla secca, dal siluramento al ricovero nell’ospedale di Crotone per le ferite riportate a seguito della deflagrazione.
L’insegnante di Strongoli Lina Garritani ha mantenuto nel tempo una corrispondenza con Gilli e promosso ricerche scolastiche, presentate per l’occasione, che hanno fatto conoscere nuove testimonianze sull’impatto che la tragedia del Petrarca ebbe sulla popolazione locale. Protagonista della serata anche Giulio Grilletta, medico e giornalista autore del libro “KR 40-43. Cronache di guerra” dedicato al secondo conflitto mondiale nell’area di Crotone. Le sue diapositive hanno illustrato la missione dell’Una e la rotta di avvicinamento del sommergibile nemico al teatro del siluramento. Sul maxischermo allestito in piazza Magna Grecia anche il video di Arnaldo Cantafora, figlio di Luigi, compianto sub crotonese autore della scoperta di reperti archeologici e relitti sommersi. La proiezione ha mostrato le suggestive immagini dei rottami del Petrarca tuttora sui fondali di Marina di Strongoli.
L’intervento dell’avvocato Salvatore Iannotta, ex sindaco di Strongoli, ha ripercorso le fasi che hanno portato la sua amministrazione alla realizzazione del mausoleo eretto nel cimitero in memoria delle vittime del siluramento. Presenti alla manifestazione Sergio Bruno, presidente della Pro Loco di Strongoli, Enzo Ulivi, curatore del sito www.archeologiapetelina.it, il capitano di vascello Giovanni Greco, comandante della Capitaneria di porto di Crotone, e una delegazione dell’Associazione nazionale marinai d’Italia guidata dal presidente del Gruppo di Crotone Vito Michele De Caro.