A Morano un altro nonnino secolare spegne le candeline
Il 2019 passerà alla storia come l’anno dei centenari. Per adesso sono tre. Ma altri ve ne saranno a breve. Biagio Di Luca ha festeggiato ieri, l’importante traguardo. Lo ha fatto insieme al figlio Natale, ai nipoti, ai familiari e a un gruppo di amici.
Un altro nonnino secolare è stato ufficialmente omaggiato dal sindaco Nicolò De Bartolo e da una qualificata rappresentanza dell’Amministrazione comunale di una pergamena celebrativa.
Il signor Biagio, perfettamente lucido, ha spento le candeline in una nota struttura ricettiva del posto, alla presenza, otre che, come detto, del Sindaco, del vicario diocesano, don Francesco Di Chiara, il quale ha sottolineato come i valori vissuti intensamente, nella semplicità tipica della cultura contadina, rappresentino un esempio virtuoso per tutti, del vicesindaco Pasquale Maradei, dell’assessore Francesco Soave, del consigliere Mario Donadio.
Nato il 12 agosto del 1919 a Morano, Biagio comincia sin dalla prima infanzia il duro lavoro nei campi. Nel ’39 è chiamato a svolgere il servizio militare e dopo pochi mesi è inviato in Albania. Qui condivide la sorte di tanti ragazzi che, dopo il 10 giugno 1940, con l’entrata in guerra dell’Italia, si ritrovano su vari fronti a combattere uno dei conflitti più cruenti della storia dell’umanità. Nel ’43, mutati gli equilibri e le alleanze tra le nazioni, è fatto prigioniero dai tedeschi e tradotto in Germania con i carri bestiame. Evita fortunatamente i campi di concentramento e finisce per essere impiegato nella ricostruzione di strade, ponti e case distrutte dai bombardamenti. Nel ’45 rientra a Morano e nel ‘47 contrae matrimonio con Adelina Severino. Dall’unione nascono tre figli, due gemelli morti prematuramente, e Natale, con cui oggi condivide le gioie e i dolori del suo percorso.
Un’esistenza, quella di Biagio Di Luca, interamente dedicata alla famiglia e al sacrificio; tra mille fatiche e le difficoltà specifiche di chi antepone gli affetti e le relazioni a qualsiasi altra personale aspirazione. Con a fianco una donna – deceduta anni addietro - che ha saputo rispettarlo e sostenerlo nella quotidianità.
Il festeggiato non si è sottratto alle domande dei giornalisti. E con essi ha piacevolmente chiacchierato e levato in alto il calice. Dopo il taglio della torta e il brindisi con le autorità, i numerosi amici intervenuti hanno potuto abbracciare il saggio compaesano esprimendogli direttamente i propri voti.
“Mi piace sottolineare in questa lieta circostanza – ha affermato il sindaco Nicolò De Bartolo - come siano sempre di più gli uomini e le donne della nostra comunità che raggiungono il traguardo dei cento anni. E come essi siano un esempio non solo di longevità, ma anche e soprattutto di lealtà e onestà. Sembra quasi che si voglia premiare chi ha osservato e vissuto un’esistenza moralmente ineccepibile e pregna di amore per il Prossimo. E’ stato un onore per me e i miei collaboratori parlare con il nostro Centenario e ascoltare devotamente il racconto delle sue vicende. Mi colpisce la grande umiltà e la determinazione con cui nonno Biagio ha saputo affrontare le avversità che ha incontrato lungo il suo accidentato sentiero”.
“Non posso, quindi, non sottolineare come ho fatto altre volte – ha chiosato De Bartolo - un aspetto che in qualche misura conforta e compensa contingenze meno gradevoli, ossia come nella nostra comunità vivano diversi concittadini che hanno superato il secolo di età: segno evidente di un’eccellente qualità del sistema sociale e in generale di un ottimo quadro ambientale e di rapporti, entrambi fattori essenziali per un contesto che per quanto piccolo miri a crescere e progredire insieme. Esprimo perciò a nome mio e di tutta la cittadinanza, gli auguri più affettuosi a nonno Biagio, al figlio Natale, ai suoi familiari, perché possano continuare a godere e coltivare il loro amore reciproco oltre ogni limite temporale”.