Ricercato se ne stava a cena ai Giardini Naxos, catturato il latitante Francesco Riitano
I carabinieri lo cercavano da poco più di due anni. Ieri sera, intorno alla 10, la svolta quando è stato localizzato e fermato mentre se ne stava tranquillamente a cena, in compagnia di familiari, in un appartamento affittato in una residenza turistica dei Giardini Naxos, nel messinese.
È finita così la latitanza di Francesco Riitano, detto “Cicciariello Andreacchio”, 39enne ritenuto elemento di spicco della temibile cosca Gallace di Guardavalle.
L’uomo era gravato da un provvedimento di cattura emesso il 2 maggio del 2017 dal Tribunale di Milano - a firma del Gip Maria Cristina Mannocci - per avere “promosso, organizzato, costituito, finanziato, diretto e partecipato” ad una associazione con base logistica ad Arluno, nel milanese (appartenente appunto ai “Gallace”) e che si sarebbe occupata dell’importazione in Italia e del traffico di grossi quantitativi di cocaina approvvigionata dal Sud-America.
Da tempo i Carabinieri di Catanzaro, insieme allo Squadrone Cacciatori di Vibo Valentia e agli specialisti del Ros, il Raggruppamento Operativo Speciale - coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia, in particolare dal procuratore Nicola Gratteri, dall’Aggiunto Vincenzo Luberto e del Sostituto Debora Rizza - avevano messo in campo una capillare attività di indagine tra la Calabria e la Lombardia per arrivare a rintracciare Riitano.
Nelle ultime settimane, così, le lunghe investigazioni hanno dato i loro frutti con la certezza che il 39enne fosse proprio in Sicilia. Per giorni gli uomini dell’Arma hanno infatti lavorato per arrivare all’esatta localizzazione del latitante, mettendo in campo anche sofisticate apparecchiature che hanno portato infine, e come dicevamo, a risalire all’appartamento in cui stava cenando proprio ieri sera.
Avuta la sicurezza che fosse lì i carabinieri hanno fatto irruzione. Riitano avrebbe anche provato a tentare la fuga: praticamente seminudo sarebbe saltato dal balcone ma immediatamente bloccato dal dispositivo di “cinturazione” predisposto adeguatamente dai militari.
Il 39nne è stato così trovato con una carta di identità, una patente e un passaporto italiani perfettamente falsificati ed intestati ad un nome di fantasia, oltre che con denaro contante e dei telefoni cellulari.
Considerata la particolare caratura criminale di Riitano, nonostante la giovane età, e l’elevata valenza strategica per la cosca dei Gallace col suo presunto ruolo di broker nell’importazione di ingenti carichi di cocaina, si sospetta l’esistenza di una capillare rete di fiancheggiamento, su cui sono in corso ulteriori approfondimenti investigativi.