‘Un uomo che verrà': l’ultimo libro di Rocco Cantafio al porto di Vibo
Altra tappa per la rassegna “Ti porto un libro” domani sera alle 21:30 con Rocco Cantafio autore del libro “Un uomo che verrà”.
Un romanzo storico interessante ed attraente inserito nel contesto dei difficili anni della storia italiana che va dal 1922 al 1947; ambientato al Sud ed in particolare nella città di Vibo Valentia, richiama vicende di quel tempo in parte sconosciute e comunque da non dimenticare.
Al centro la storia romanzata di una nobile famiglia da sempre impegnata anche nella politica e nel sociale; il contrasto tra la vecchia generazione liberale e la nuova adattata al sistema esistente; da qui continue profonde discussioni e visioni diverse della situazione geopolitica, del fascismo, della seconda guerra mondiale, del futuro dell’Italia e degli italiani.
La nascita di un bimbo è l’evento nuovo che suscita entusiasmo e speranza; la madre intravede subito in lui un giovane straordinario pieno di talenti; crescendo emerge la sua personalità nella cultura, socialità, religiosità che prelude ad una figura di riferimento per la Comunità. La figura della madre ha nel racconto un ruolo determinante; si impegna come prima educatrice a portare avanti questo progetto intimo per un’Italia ed una Calabria più libera e giusta.
Una scuola di formazione iniziata quindi dalla famiglia, rafforzata dalla lettura e della musica, dall’ascolto furtivo di Radio Londra, nelle riunioni in parrocchia, nell’attenzione verso gli altri e nell’aiuto concreto ai tanti poveri della città; nella frequenza del liceo ove qualcuno sprona a partire per il fronte; poi gli studi universitari a Napoli, gli ideali nel confronto con i giovani della Fuci, la questione meridionale, la ricostruzione, le lettere di don Sturzo ed i discorsi di De Gasperi…
Pubblicato da Meligrana Giuseppe Editore, il romanzo si compone di oltre 300 pagine, intricate e coinvolgenti “un grande crogiuolo in cui sono travasati gli eventi, gli affanni, le speranze, le delusioni, le vittorie, le sconfitte di un popolo provato tragicamente dalla guerra e risorto a nuova vita in termini di libertà, di democrazia e di recupero economico”. Una narrazione sapiente, ricca di vicende e di umanità che invita alla partecipazione ed al confronto anche su tematiche culturali e sociali attuali. Un testo con chiara finalità educativa che stimola ancor oggi i calabresi ad uscire dall’isolamento con una formazione continua; ad avere maggior conoscenza dei vari aspetti della propria terra; alla partecipazione responsabile ed etica per il bene comune, ad una cittadinanza attiva e preparata superando ogni forma di indifferenza e scoraggiamento.