Arrestati tre fratelli a Vibo accusati di detenzione abusiva di armi e discarica abusiva

Vibo Valentia Cronaca

Tre fratelli arrestati dagli uomini della Compagnia Carabinieri di Vibo Valentia con le pesanti accuse di detenzione di armi clandestine, detenzione abusiva di munizioni e realizzazione di discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi. L’operazione è scattata alle prime luci di ieri quando i Carabinieri della Stazione di Vibo Marina hanno bussato alla porta di casa dei tre fratelli Greco, Domenico 73 anni, Antonio 75 anni e Giuseppe 67 anni, tutti con precedenti e tutti pensionati. I militari della Benemerita hanno immediatamente avviato una minuziosa perquisizione dell’abitazione e del vasto terreno di proprietà dei tre per ricercare armi e munizioni illecitamente detenute. Gli uomini della Compagnia Carabinieri di Vibo Valentia, appena entrati nella proprietà dei fratelli, hanno immediatamente notato intere cataste di eternit ammassate ovunque.

Pile di lastre di materiale altamente cancerogeno ed in avanzato stato di deterioramento che stavano tranquillamente spargendo le proprie pericolosissime polveri in tutta l’area della frazione Longobardi. In tutto oltre una tonnellata di materiale altamente inquinante e pericolosissimo per la salute umane che, ormai da anni, era stato abbandonato sul vasto terreno alla mercé degli agenti atmosferici. Dietro alcuni arredi presenti all’interno di due magazzini della proprietà i Carabinieri hanno rinvenuto un piccolo arsenale perfettamente tenuto e pronto all’uso. Infatti i tre avevano nascosto dietro alcuni mobili una doppietta cal. 16 con oltre 60 cartucce, di cui due già in canna e pronte per essere usate in pochi attimi, una carabina ad aria compressa ad elevato potenziale ed addirittura una baionetta da guerra. Alle armi era stata accuratamente rimossa la matricola per renderle irrintracciabili. Per tutta la famiglia sono scattate quindi le manette e dopo gli atti di rito, data l’età, sono stati tradotti agli arresti domiciliari in attesa delle decisioni dell’autorità giudiziaria. Inoltre tutto il terreno è stato sequestrato in attesa delle indispensabili ed urgenti operazioni di bonifica che dovranno essere avviate per smaltire l’enorme quantità di materiali.