Guccione (Pd): “sanità peggiorata in un rimbalzo di nomine”

Cosenza Salute

Sanità calabrese ancora nel caos. La situazione dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza si è aggravata ancora di più e oggi siamo alla paralisi più totale con una vacatio nella direzione generale e senza alcuna rappresentanza legale. Mancano farmaci, in particolare quelli oncologici, gli stipendi dei medici di famiglia sono bloccati, chiudono alcune sale operatorie degli ospedali Spoke”.

Una drastica immagine quella presentata dal consigliere regionale Caro Guccione. “Così come vengono chiusi i punti nascita all’indomani di eventi tragici, per poi scoprire che in quel punto nascita dovevano essere sospese le attività per mancanza dei requisiti minimi e carenze strutturali, come hanno verificato le ispezioni dell’Asp di Cosenza e del Ministero. Dopo le dimissioni del reggente Sergio Diego, che ha rassegnato l'incarico, lasciando senza alcun governo la più grande Asp della Calabria, già da mesi senza una guida e con un manager che garantiva a malapena l'ordinaria amministrazione, le cose non sono cambiate. Anzi. Uno scambio di comunicazioni ufficiali tra il commissario ad acta per il Piano di rientro Saverio Cotticelli, il dirigente generale del Dipartimento Tutela della Salute della Regione Antonio Belcastro, il dirigente reggente dimissionario dell’Asp Sergio Diego e il referente sanitario Guglielmo Cordasco fa capire con chiarezza che la situazione è più che peggiorata”.

Il 9 agosto il commissario Cotticelli comunica le dimissioni del direttore generale dell’Asp di Cosenza con decorrenza da giorno 27 agosto, mentre è stato individuato quale referente sanitario Guglielmo Cordasco, che la sostituirà a tutti gli effetti fino al 27-08-2019. Il 26 agosto, sempre il commissario Cotticelli, comunica a Sergio Diego, Guglielmo Cordasco e Antonio Belcastro, la “proroga dell’incarico di Guglielmo Cordasco, quale referente sanitario, in sostituzione dal 27-08-2019 fino a data da destinarsi”.

Ed ecco che arriva immediata, il giorno dopo, la risposta di Cordasco indirizzata al commissario ad acta, al dirigente Sergio Diego e al dirigente generale del Dipartimento Salute Antonio Belcastro. Cordasco scrive: “in una Asp le cui criticità sono ormai quotidiane e richiedono decisioni autorevoli per non incorrere in comportamenti omissivi e che possono mettere a rischio la salute della popolazione assistita, non può essere vanificato da aspetti normativamente dubbi e che pertanto potrebbero inficiare qualsiasi atto adottato a decorrere da giorno 28 agosto. Una risposta a quanto da me richiesto riveste carattere di urgenza anche per evitare, tra l’altro, il blocco di qualsiasi pagamento con aggravio di spese per interessi maturati”.

“Siamo alla tragicomica se non fosse che ci troviamo di fronte all’Azienda sanitaria provinciale tra le più grandi d’Italia che gestisce tre ospedali Spoke e una popolazione di 750mila abitanti. Oggi questa situazione rischia di mettere in serio pericolo la salute dei cittadini e si configura un’interruzione di pubblico servizio visto che – closa nota - in questo momento non c’è nessuno a capo di questa importante Asp. Le cose non possono essere lasciate così neanche per un minuto in più”.