Arrestato a Roma l’ultras Gaudenzi: “So dell’omicidio di Diabolik e di altro ma parlo solo con Gratteri”
Dice di “sapere molto” e di voler “parlare solo con il Procuratore Nicola Gratteri” l’ultrà di estrema destra Fabio Gaudenzi, arrestato a Roma per detenzione di armi da guerra e già condannato per usura a 2 anni e 8 mesi nel processo “Mondo di Mezzo”.
Gaudenzi, , e vicino all'ex militante dei Nar Massimo Carminati, prima di essere arrestato ha rilasciato una parte delle “confessioni” il due video registrati da un’altra persona e poi pubblicati su Youtube.
Con un passamontagna in testa, una pistola 357 magnum in mano, alle spalle un poster di "Opposta Fazione", l’ultra rivendica nei video l'appartenenza al gruppo 'i fascisti di Roma Nord' e stila il suo elenco delle persone convolte: “Fabio Gaudenzi, Fabrizio Piscitelli, Luca Caroccia, Fabrizio Caroccia, Elio Di Scala, Maurizio Boccacci, Brugia Riccardo e Massimo Carminati.”
“Mi consegno consapevole di subire dei processi,- aggiunge Gaudenzi - ma vorrei essere processato e se giusto condannato per banda armata, come dovrebbe essere per Massimo Carminati e Riccardo Brugia".
Il membro del disciolto gruppo della curva sud romanista 'Opposta Fazione' poi annuncia di sapere chi è il mandante dell'omicidio di Fabrizio Piscitelli, alias Diabolik, l'ex capo ultrà laziale ucciso con un colpo di pistola alla testa il 7 agosto scorso nel parco degli Acquedotti, in zona Tuscolana.
Gaudenzi prosegue: "Noi non siamo mafiosi ma siamo fascisti: lo siamo sempre stati e lo saremo sempre. A Massimo Carminati la mafia e la droga fanno schifo, e anche a me. Ma ne parleremo presto: mi sto consegnando al Questore di Roma e parlerò del mandante dell'omicidio di Fabrizio Piscitelli e di tanto tanto altro, ma solo con il dottor Gratteri, perchè questa è la mafia vera, non quella del 2014. Grazie e a presto".
Ieri - dopo la pubblicazione dei video su Youtube - per Gaudenzi sono scattate le manette. Sarebbe stato un vicino ad allertare le forze dell’ordine dopo aver udito dei colpi d’arma da fuoco. All'arrivo dei militari l'ultrà si sarebbe barricato nell'appartamento per almeno 30 minuti, in questo frangente potrebbe aver registrato l'ultimo filmato. In seguito ha chiesto di parlare con gli uomini della Squadra mobile, alla quale poi si è consegnato.
Nella casa di Gaudenzi gli agenti hanno trovato la pistola 357 Magnum, che appare nel filmato, e una mitraglietta tipo Uzi. I due video sono al vaglio degli inquirenti.