Sequestrati in Calabria beni del boss Messina Denaro
Beni per oltre 22 milioni di euro sono stati sequestrati a fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro, tra i quali un cugino del capomafia. Sigilli sono stati apposti ad aziende commerciali, immobili, terreni e disponibilita' finanziarie, intestati o comunque riconducibili a una serie di soggetti vicini al superlatitante, dai finanzieri del Gico del Nucleo di Polizia tributaria di Palermo e del Servizio centrale d'investigazione sulla criminalita' organizzata di Roma, su disposizione della sezione misure di prevenzione del tribunale di Trapani. I destinatari del provvedimento erano stati arrestati nel giugno del 2009 nell'ambito dell'operazione "Golem" per associazione mafiosa, con l'accusa di avere favorito la latitanza del boss. Nel dettaglio, i destinatari del provvedimento sono il cugino del capomafia, Mario Messina Denaro, 58enne di Castelvetrano, Francesco Luppino, 55 anni, di Campobello di Mazara, Vito Angelo Barruzza, 46 anni, originario di Baden (Svizzera), Leonardo Bonafede, 38 anni, di Campobello di Mazara,Salvatore Dell'Aquila, 49 anni, di Campobello di Mazara, Franco Indelicato, 41 anni, di Campobello di Mazara, e Leonardo Ferrante, 46 anni, di Trapani. Tutti sono accusati di avere agevolato la latitanza di Messina Denaro e di avere contribuito a mantenere un costante collegamento tra quest'ultimo, gli affiliati e boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo. Tra i beni sottoposti a sequestro cinque immobili ubicati a Castelvetrano e Mendicino (Cosenza), un fabbricato a Castelvetrano, riconducibili al cugino del latitante; quattro immobili e diversi terreni a Castelvetrano e Partanna, intestati a Ferrante; due immobili, di cui uno a destinazione industriale, e un terreno, a Castelvetrano e Campobello di Mazara, riconducibili a Luppino; un immobile e numerosi terreni situati nel territorio di Campobello di Mazara, riconducibili a Dell'Aquila; due immobili e diversi terreni, a Castelvetrano e Campobello di Mazara, intestati a Bonafede; due appartamenti a Campobello di Mazara e Piacenza, riconducibili a Barruzza; ditte e societa' attive nella provincia di Trapani, soprattutto nella lavorazione e trasformazione di prodotti agricoli; infine, numerosissimi rapporti di conto corrente, depositi, libretti al portatore.