Cambiamenti climatici, Bova: “restano undici anni per invertire la rotta, è stato di emergenza”
L’onorevole Arturo Bova, presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta e componente della Commissione Ambiente del Consiglio regionale, ha depositato stamani una mozione volta a contrastare i cambiamenti climatici in atto nel nostro pianeta e i rischi che ne possono derivare per il territorio calabrese.
“Al ritmo attuale di emissioni climalteranti in atmosfera – scrive Bova citando diversi studi scientifici sul clima - entro il 2050 la temperatura media globale rischia con alta probabilità di superare la soglia massima fissata negli Accordi sul Clima di Parigi del 2015. Ciò avrà come lo scioglimento del permafrost e quindi l’innalzamento di mari e oceani, la scomparsa di vaste zone costiere, la propagazione di malattie infettive, l’insorgere di nuove patologie, nonché danni eco-sistemici a foreste e zone umide, l’aumento della desertificazione e la riduzione dell’acqua potabile a disposizione”.
Uno scenario apocalittico che dice Bova minaccia “la nostra regione particolarmente fragile sotto il profilo idrogeologico e che assistiamo ad eventi meteo sempre più estremi e frequenti, che vanno dai nubifragi alle violente grandinate, alle ondate di calore torrido”.
Secondo gli studi condotti da 196 climatologi dell’Intergovernmental Panel on Climate Change per conto dell’Onu – prosegue Bova - abbiamo solo undici anni di tempo per invertire la rotta con azioni concrete ed immediate. Nel 2030 arriveremmo ad un punto di non ritorno. Ritengo quindi auspicabile da parte della Giunta regionale aderire all’allarme lanciato da giovani e giovanissimi di tutto il mondo con il movimento “Fridays for Future” sulla situazione grave in cui si trova il pianeta; un allarme che riprende quanto la comunità scientifica internazionale sostiene da tempo sulla pericolosità a cui sono esposte le prossime generazioni in conseguenza dei cambiamenti climatici e sulla necessità di intervenire rapidamente e con azioni efficaci per modificare le attuali emissioni di CO2”.
“A tal proposito, quindi, l’intento di questa mozione – spiega Bova - è impegnare la Giunta regionale a valutare con estrema urgenza e concretezza la necessità di dichiarare lo stato di emergenza climatica e ambientale intesa non come attribuzione di poteri giuridici eccezionali, ma come assunzione di piena consapevolezza e responsabilità politica, coordinando e rafforzando ulteriormente le politiche, azioni e iniziative volte al contrasto del cambiamento climatico, da considerare una priorità trasversale ai propri piani e programmi, alle politiche economiche e agli accordi da perseguire con l’obiettivo di anticipare l’azzeramento delle emissioni climalteranti rispetto alle attuali previsioni e quindi di attivarsi in tutte le sedi opportune affinché il governo riveda la sua posizione e dichiari lo stato di emergenza ambientale e climatica del Paese, riconoscendo così l’esigenza di porre in essere tutte le azioni necessarie e non rinviabili volte a non compromettere il futuro delle nuove generazioni”.
“È un impegno – conclude Bova – che abbiamo il dovere di assumerci in qualità di rappresentanti delle comunità. La lotta ai cambiamenti climatici deve essere condotta soprattutto dal basso, affinché chi è chiamato a prendere decisioni che hanno impatto sulla vita e sul futuro del nostro pianeta lo possa fare avendo ascoltato non solo le opinioni di chi ha interessi di settore specifici”.