Analgesici oppioidi prescritti abusivamente, beccati medici e farmacisti: 13 indagati
Un presunto circuito illegale di smercio di farmaci oppioidi a base di ossicodone (un analgesico): un “giro” che secondo gli inquirenti sarebbe stato alimentato grazie ad innumerevoli prescrizioni abusive rilasciate da un medico di base e dalla compiacenza di alcuni farmacisti.
È quanto ritengono di aver scoperto i carabinieri del Comando provinciale di Cosenza che insieme ai colleghi del Gruppo tutela della salute di Napoli, stamani hanno fatto scattare l’operazione non a caso chiamata “Ricettopoli”, eseguendo tra il capoluogo bruzio e Rende ben tredici misure cautelari che prevedono per nove persone gli arresti domiciliari e per un dottore e tre farmacisti l’interdizione per un anno dall’esercizio della professione sanitaria.
Il Gip del tribunale del capoluogo, che ha emesso le ordinanze, contesta a vario titolo e in concorso reati che vanno dalle prescrizioni abusive alla detenzione e cessione di stupefacenti, dalla truffa aggravata ai danni del Servizio Sanitario Nazionale alla falsità ideologica commessa da un pubblico ufficiale.
Le indagini - condotte dai miliari sotto il coordinamento della Procura locale - hanno portato a ipotizzare, insomma, l’esistenza di un sistema definito “articolato”, che sarebbe iniziato ben quattro anni fa, nel 2015, e che sarebbe continuato fino ad oggi e che come sarebbe stato documentato proprio nel corso delle investigazioni, avrebbe truffato consistentemente il Servizio Sanitario Nazionale.
Al momento sono in corso anche dei sequestri e delle perquisizioni in diverse farmacie di Cosenza.