Depotenziamento Anas, Scarpino: “rapportare le rimodulazioni alle esigenze territoriali”
Il futuro dell’area Compartimentale Anas Calabria di Catanzaro è sempre più incerto. L’Anas sta lavorando ad un progetto di rimodulazione organizzativa che porta ad una riduzione delle sale operative attive in Italia e che presumibilmente condurrà alla chiusura di una delle due sale attive in questo momento in Calabria.
Il componente del direttivo del Centro studi politico-sociale “Don Francesco Caporale”, Fulvio Scarpino manifesta tutta la sua disapprovazione “sulla riorganizzazione che non considera le reali condizioni dei territori interessati e, in particolare, le criticità che caratterizzano ognuno di essi in maniera peculiare, riconducibile anche al fatto che al tavolo per la riorganizzazione delle Sale operative compartimentali non erano presenti i responsabili delle stesse che avrebbero potuto fornire un fondamentale contributo per la comprensione delle condizioni in cui versano”.
Lo schema riorganizzativo proposto non può che suscitare preoccupazione per i prevedibili disagi che l’attuazione potrebbe comportare depotenziando l'attività della Sala Operativa di Catanzaro, che con esperienza e professionalità gestisce da anni emergenze, urgenze ed ha l’effettiva conoscenza del territorio, il tutto non può che creare disaccordo rispetto allo schema proposto dai vertici della Società.
“In particolare, - spiega la nota - dalla riorganizzazione prospettata si evince che l’azienda, predisponendo le tre sale operative asteriscate – Bellano per TunnelGest, Trieste per deposito carburante e Cosenza per A2 – ritiene di aver adottato una soluzione efficace per tutti i problemi delle intere strutture territoriali in cui ricadono le stesse. Nella realtà concreta della gestione delle singole Sale operative compartimentali, ed in particolare con riferimento alla situazione della Calabria, appare innanzitutto necessario che le tre Soc asteriscate debbano essere separate dal principio logico di un h24 per regione. Principio che va attuato non in maniera astratta bensì sulla base dell’imprescindibile considerazione delle singole realtà territoriali”.
Appare quasi superfluo, a tale proposito, dover evidenziare una circostanza oggettiva fondamentale ovvero che Catanzaro, collocata nella sede Strutturale Territoriale, gestisce più di 1.700 chilometri di strade, registra più di 11 mila eventi all’anno tra incidenti, emergenze neve, fornisce supporto ai trasporti eccezionali, ha la gestione di ben 96 telecamere dislocate su tutto il territorio regionale, 18 Pmv tra cui, a mero titolo esemplificativo, quelli collocati tra Bagnara e Scilla – supportati da telecamere – che monitorano e forniscono la necessaria informazione sulla presenza eventuale di frane e caduta massi, ed ancora quelli posizionati lungo la tratta SS 107 Silana Crotonese destinati, in particolare, alla gestione del piano neve, con tutta evidenza dei riflessi che tale attività ha sulla tutela dell’incolumità pubblica”.
“Da evidenziare, ancora, la circostanza che negli ultimi anni, con Cosenza h24 e Catanzaro12, spesso e per lunghi periodi (è il caso ad esempio del piano neve, allerta meteo, esodi vari e manifestazioni particolari) si è avuta la necessità che la Sala operativa compartimentale Catanzaro affrontasse estenuanti turni di lavoro (posticipo, prolungamento e festivi) in quanto la Soc A2, dovendo già gestire le sue criticità, palesava difficoltà a surrogare la Soc Catanzaro. Alla luce di quanto evidenziato, - closa nota - non possiamo che auspicare l’adozione di una soluzione organizzativa realmente rispondente ai criteri delle efficienze dei singoli territori e comunità: la Sala operativa di Catanzaro dalle 8 ore prospettate, del tutto inadeguate alla mole di lavoro, deve essere riorganizzata quale operativa h24 avendone tutte le caratteristiche. E siamo pronti ad azioni eclatanti a difesa della struttura del Capoluogo di regione”.