A Villa Rendano con due studiosi universitari l’analisi del saggio di Gaetano su Leopardi
Due eminenti studiosi dell’Università di Arcavacata come il professore di Estetica Romeo Bufalo e il professore di Letteratura Italiana Giuseppe Lo Castro, hanno analizzato il nuovo saggio di ‘Raffaele Gaetano, Leopardi e L’Infinito. Un breviario del sublime’ dai rispettivi punti di vista mettendone in luce la pregevolezza nell’incantevole cornice di Villa Rendano a Cosenza evento realizzato in occasione dei 200 anni dalla stesura dell’idillio.
Ricco di esponenti dell’intellettualità il parterre dei convenuti, tra gli altri: Ottavio Cavalcanti, Mario Iazzolino, Marcello Zanatta, Annabella D’Atri. Per parte sua l’autore ha tirato le fila del discorso esponendo le principali novità interpretative dell’opera il cui merito principale è di portare alla luce molte fonti inedite tra quelle utilizzate dal poeta nella composizione dell’idillio, districandole nel più ampio dibattito sull’estetica del sublime e la letteratura romantica.
Il numeroso pubblico presente, molto partecipe, ha dimostrato di apprezzarne la presentazione e alla fine i consensi sono stati unanimi e il libro è andato a ruba. Ha fatto gli onori di casa l’editore Walter Pellegrini, che ha voluto fortemente l’evento.
Nella sua analisi il professor Raffaele Gaetano ha sottolineato come: “l’infinito di Leopardi è una delle esperienze più alte e riconoscibili della moderna estetica del sublime, sorta di divinità pervasiva presente in tutta la sua opera in un’inusitata gamma di registri. In occasione dei duecento anni dalla stesura, questo libro ne ricostruisce minutamente le fonti letterarie e filosofiche restituendoci sotto una nuova luce un intellettuale fra culture inquieto e curioso”.