Presunta combine, a processo gli ex presidenti di Catanzaro e Avellino
Frode sportiva: questa l’accusa che porterà a processo Giuseppe Cosentino e Walter Taccone, rispettivamente ex presidenti delle squadre di calcio del Catanzaro e dell’Avellino.
Entrambi sono stati dunque rinviati a giudizio dal Gup di Catanzaro, su richiesta della Procura della Repubblica, nell’ambito di un filone dell’inchiesta nota come “Money Gate” (QUI).
Alla sbarra andranno anche l’ex direttore sportivo della formazione campana, Vincenzo De Vito, e Andrea Russotto, ex calciatore giallorosso.
La tesi è che gli indagati si siano accordati proprio sul risultato finale dell’incontro, “diverso da quello conseguente al corretto e leale svolgimento della competizione”, sostiene l’accusa per la quale la presunta “combine finalizzata al pareggio ... avrebbe consentito al Catanzaro di non ritrovarsi nei play out e all’Avellino di raggiungere la promozione nella serie superiore”.
Un risultato che alla fine non si sarebbe concretizzato, sempre stando all’ipotesi degli inquirenti, “a causa del mancato rispetto degli accordi da parte dell’Avellino che, a seguito della contestuale vittoria del Perugia, per evitare il rischio di non raggiungere la promozione in serie B, si aggiudicò la partita con il risultato di 1-0, nonostante il calciatore Russotto, del Catanzaro, avesse deliberatamente fallito due chiare occasioni per realizzare il gol del vantaggio”.
La giustizia sportiva aveva già concluso la vicenda con l’assoluzione di tutte le parti in causa.