Maremmano catturato da una trappola di bracconieri, scoperte altri 7 “lacci”: denunciato agricoltore
È rimasto bloccato, impigliato nella presa di un laccio d’acciaio, in pratica una trappola per cinghiali posizionata in un terreno agricolo di località Quadrati di Lamezia Terme.
Brutta esperienza per un cane, un pastore maremmano, che fortunatamente è stato salvato dagli uomini della stazione dei Carabinieri forestali della città della Piana insieme ai Vigili del fuoco locali.
I soccorritori sono intervenuti dopo aver ricevuto una segnalazione che indicava appunto un cane catturato da uno dei tanti lacci in posizionati ed armati utilizzati per il bracconaggio.
L’animale era vistosamente provato ed impaurito, con visibili ferite al collo provocategli dalla stretta. Tranquillizzato da un militare e da un pompiere, sebbene con non poche difficoltà, è stato poi liberato.
I carabinieri hanno effettuato anche in sopralluogo in zona scoprendo altri 7 lacci in acciaio, anch’essi già armati per la cattura di animali selvatici, che sono stati forzati dai Vigili del Fuoco e sequestrai, trattandosi di mezzi non consentiti per l’attività venatoria.
Le indagini successive, delegate dalla competente Autorità giudiziaria, hanno permesso di individuare il soggetto che le aveva posizionate illecitamente.
Per arrivare all’uomo i militari hanno localizzato le trappole su ortofoto e da qui il conduttore del terreno agricolo, che è di proprietà dell’Istituto diocesano per il sostentamento del clero. A conclusione di altri accertamenti lo hanno così denunciato per maltrattamento di animali e di bracconaggio.