Consorzi di bonifica, Ferrara (M5s): “La proposta di Oliverio arriva fuori tempo massimo”
«Le proposte di Oliverio sui Consorzi di bonifica arrivano fuori tempo massimo». L'eurodeputata Laura Ferrara interviene sull'annunciata riforma dei Consorzi di bonifica da parte del presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio.
«Già durante il mio primo mandato – continua la Ferrara – ho portato avanti denunce circa le criticità legate agli enti consortili. In particolare riferendomi agli illegittimi tributi imposti dai Consorzi di bonifica calabresi. Da circa due anni, giugno 2017 con precisione, sul tavolo di Oliverio e dell'assessore Mauro D'Acri giace la nostra proposta di istituire un tavolo tecnico per discutere le soluzione sottoscritte dai comitati dei cittadini sparsi nella regione e che da anni si battono per ristabilire un sistema di imposizione equo e rispettoso dei principi di legge in materia».
«A fine legislatura e in piena campagna elettorale, quando i tempi sono insufficienti per qualsiasi tipo di azione, arriva l'annuncio pubblico di una possibile riforma. Ovviamente – prosegue Laura Ferrara - il focus di questa riforma non pare essere, come giusto che sia, la correzione del sistema impositivo. Risulta ancora inaccettabile la modalità con cui si applicano i tributi attraverso piani di classifica redatti nel 2014 e la modifica della L. R N 11/2003 voluta da Mauro D’Acri nel 2017. Quella modifica era stata annunciata come la fine dei tributi ingiusti, ma si è rivelata una presa in giro che consente ai Consorzi di continuare a mettere le mani in tasca ai cittadini in assenza di benefici diretti da opere o attività di bonifica. La proposta di Oliverio e D'Acri prevede una riduzione dei Consorzi da 11 a 5, operazione tentata già in passato riducendoli da 17 a 11 e che di fatto lasciò i problemi pressoché immutati».
«Sono tantissimi i casi di impugnazione dei tributi - conclude l'europarlamentare - e nella maggioranza dei casi le sentenze sono state espresse a favore dei contribuenti. Questo era il punto cruciale su cui basare una riforma del sistema: la richiesta del contributo deve trovare un giusto equilibrio con il corrispondente beneficio fondiario prodotto attraverso le opere, la manutenzione e le altre attività consortili, senza trasformarsi in una indiscriminata imposta fondiaria».