Canadian ‘Ndrangheta Connection 2: consegnato in Italia arrestato a Lussemburgo

Reggio Calabria Cronaca

Nella serata di ieri, scortato da personale del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, è giunto presso l’aeroporto di Fiumicino, proveniente dal Lussemburgo, Santo Rumbo, 30enne nato a Siderno (nel reggino), che è consegnato alle Autorità italiane dopo essere stato arrestato a Lamadelaine (LU) lo scorso 9 agosto (LEGGI QUI) dalle Autorità di Polizia locali.

A suo carico è stato eseguito un Mandato di Arresto Europeo emesso dal Gip presso il Tribunale di Reggio Calabria nell’ambito dell’inchiesta “Canadian ‘Ndrangheta Connection”, eseguita dal Servizio Centrale Operativo della Polizia e dalla Squadra Mobile dello Stretto.

Santo Rumbo, nel mese di agosto scorso, era stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere - emessa dal Gip del Capoluogo su richiesta della Procura, guidata da Giovanni Bombardieri, ed emessa a carico di 28 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa transnazionale ed armata, porto e detenzione illegale di armi, trasferimento fraudolenti di valori, esercizio abusivo del credito, usura e favoreggiamento personale, aggravati dalle modalità mafiose (appunto l’operazione denominata “Canadian ‘Ndrangheta Connection 2”).

Il Giudice per le indagini preliminari, con questo provvedimento, ha rinnovato le misure già emesse dai colleghi competenti per territorio sulla convalida del Decreto di Fermo di indiziato di delitto eseguito il 18 luglio scorso dalla Polizia di Stato (LEGGI QUI), su ordine della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria (l’Operazione “Canadian ‘Ndrangheta Connection”) e, contestualmente, ha disposto - in accoglimento di una nuova richiesta avanzata dalla D.D.A. - altre misure cautelari restrittive.

LA “BLOCKCHAIN CRIMINALE”

L’inchiesta nel suo complesso, coordinata dal Procuratore Aggiunto Giuseppe Lombardo e dai Sostituti Giovanni Calamita e Simona Ferraiuolo della Dda reggina, ha colpito appartenenti e prestanome delle ‘ndrine “Muià” e “Figliomeni”, federate alla potente cosca di ‘Ndrangheta dei “Commisso” operante a Siderno ed in Canada, dove è nota come “Siderno Group of Crime”.

Inoltre, ha consentito di tracciare ulteriormente, in linea con le acquisizioni di altri procedimenti definiti della Dda, l’operatività di strutture a carattere intermedio con funzioni di coordinamento e supervisione, quali la “commissione” o “camera di controllo” di Toronto, istituita ed attiva nell’ambito del Crimine di Siderno, come articolazione intermedia di ‘ndrangheta distaccata dal mandamento ionico reggino nella macro area ruotante attorno alla Regione dell’Ontario, in Canada, ma indissolubilmente legata, in una sorta di “blockchain criminale”, alla provincia di Reggio Calabria.

L’OMICIDIO DL LUOGOTENENTE DEL “MASTRO”

Le indagini hanno avuto origine dall’omicidio di Carmelo Muià, 47enne detto “Mino” - assassinato a Siderno a colpi d’arma da fuoco il 18 gennaio 2018 (LEGGI QUI).

La vittima era ritenuta il luogotenente del boss Giuseppe Commisso, detto “il Mastro”, ed era collocato al vertice dell’omonima ‘ndrina di contrada Ferraro di Siderno.

L’arrestato è il figlio di Riccardo Rumbo, 57 anni, detto “Franco”, attualmente detenuto al 41 bis, ritenuto elemento di vertice dei Commisso.

Già nel 2014 Santo Rumbo era stato sottoposto ad un Fermo di indiziato di delitto da parte della D.D.A. di Reggio Calabria per associazione mafiosa, esercizio abusivo del credito ed usura (l’operazione “Bacinella”); è ritenuto un soggetto con funzioni di rilievo nell’ambito della cosca Commisso, al punto da rivestire una dote di ‘Ndrangheta elevata, riconosciutagli direttamente dal Canada. (LEGGI QUI)

I rapporti tra la ‘ndrina “Muià” e quella dei “Rumbo” sarebbero stati curati, appunto, direttamente da Santo Rumbo, facendosi latore nei confronti di Vincenzo Muià, 50enne fratello di Carmelo, delle ambasciate inviategli dal padre Riccardo, detto “Franco”.

L’ARRESTO A LAMADELAINE

L’indagato, che si era stabilito nella cittadina lussemburghese di Lamadelaine, è stato arresto alle prime ore della mattina del 9 agosto dalle Autorità di Polizia del luogo, perché colpito da un Mandato di Arresto Europeo spiccato per l’accusa di appartenenza ad associazione mafiosa.

Dopo le formalità di rito presso gli uffici della Polizia di Frontiera Aerea di Roma Fiumicino, Rumbo è stato condotto nel carcere di Rebibbia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente.